Il vaccino trivalente, noto anche come Vaccino Morbillo Parotite Rosolia (MPR) è un farmaco usato per la prevenzione nei bambini della rosolia e del morbillo (malattie esantematiche) e della parotite, infezione a carico dell’orecchio.
Il vaccino trivalente è in grado di ridurre il rischio di contrarre i virus e l’infezione dei tre ceppi, è in grado di ridurre la gravità dei sintomi qualora il bambino, nonostante la vaccinazione, si ammali di una delle tre malattie e riduce l’insorgenza di eventuali complicazioni che riguardano la salute del bambino, anche in età adulta.
Inoltre, la somministrazione del Vaccino Morbillo Parotite Rosolia limita la possibilità che questi virus e infezioni si diffondano facilmente sul territorio.
La nuova legge sui vaccini, approvata definitivamente nell’estate 2017, ha inserito nella lista delle vaccinazioni obbligatorie anche il vaccino trivalente che, prima era facoltativo e gratuito ma comunque raccomandato dal Ministero della Salute.
Vaccino trivalente: cosa comprende
Il vaccino trivalente, come abbiamo avuto modo di dire, è un farmaco che viene somministrato ai bambini per prevenire il morbillo, la parotite e la rosolia.
La somministrazione del vaccino, che può essere effettuata negli ospedali o presso l’ASL di appartenenza, viene eseguita in due momenti differenti, a distanza di tempo uno dall’altro: la prima dose viene somministrata tra i 12 e i 15 mesi di età del bambino; la seconda, invece, il richiamo, a 5 o 6 anni. Questo perché la prima vaccinazione potrebbe non essere efficace da sola in caso di epidemie o in caso dell’insorgere di altre patologie che indeboliscono il sistema immunitario.
In alcuni casi la somministrazione del vaccino trivalente può essere eseguita anche ai bambini tra i 6 e i 12 mesi quando questi, ancora non vaccinati, sono stati a contatto con altri bambini già colpiti dai virus che causano il morbillo o la rosolia.
All’interno del farmaco si trovano i virus attenuati, ovvero i virus del morbillo, della parotite e della rosolia che ormai hanno perso la loro efficacia virale, e degli eccipienti, sostanze che servono a stabilizzare i componenti del farmaco, a favorirne la conservazione, la somministrazione e l’assorbimento, ovvero aminoacidi, sali, lattosio, polialcoli, solfato di neomicina.
Vaccino trivalente: effetti collaterali
La polemica sui vaccini obbligatori è nota a tutti. Ciononostante, i medici, confermano che il vaccino trivalente è sicuro ed è tollerato dall’organismo del bambino senza creare complicazioni gravi di alcun tipo. Gli unici effetti collaterali evidenziati dai casi clinici dimostrano l’insorgenza dei sintomi delle tre malattia in forma leggerissima e quindi non preoccupante.
In alcuni soggetti, infatti, gli studi di settore, hanno soltanto evidenziato che, a seguito della puntura del vaccino, possono comparire sulla pelle del bambino delle macchie rosse o rosee e del gonfiore, che tende a scomparire naturalmente dopo poco tempo.
Per effetto del vaccino trivalente, dopo circa 5 o 12 giorni, il bambino può mostrare l’insorgenza della febbre che, nella maggior parte dei casi è di lieve entità. Nei casi in cui la febbre invece raggiunge delle alte temperature, 39°C al massimo, si possono registrare, raramente, anche le convulsioni. Bisogna sottolineare che febbre alta e convulsioni sono sintomi del morbillo, quindi il vaccino tende a diminuire proprio l’effetto del sintomo.
Ancora più rari e di breve durata della febbre sono l’insorgenza di dolori articolari. Il numero delle piastrine può subire temporaneamente anche un calo ma queste si ripristinano velocemente senza creare complicazioni.
Chi può sottoporsi al vaccino trivalente
Non tutti i bambini possono essere vaccinati, sebbene, come abbiamo detto, è obbligatorio per legge. Questi sono i casi in cui i bambini presentano una malattia che coinvolge e indebolisce il sistema immunitario, coloro che hanno un tumore o l’AIDS.
Non possono essere vaccinati anche i bambini che hanno manifestato una reazione allergica grave, incluso lo shock anafilattico, dopo la somministrazione della prima dose del vaccino trivalente ed ancora i bambini che hanno rivelato un’intolleranza al fruttosio, ereditata dai genitori.
Anche le donne in gravidanza nel caso in cui manifestino una delle tre malattie non possono essere vaccinate perché non è stato accertato dalla ricerca medica l’effetto che ha su questi soggetti.
Il vaccino trivalente può però essere somministrato ai pazienti con HIV asintomatico e ai pazienti con leucemia quando il vaccino non contrasta l’effetto degli altri farmaci necessari da somministrare a causa della malattia.