“Signora, lei deve stare tranquilla”. Ma le conseguenze sono drammatiche (2 / 2)

Una donna di 36 anni, un anno fa, ha dato alla luce la sua piccola presso l’ospedale San Paolo di Milano. Una gravidanza, la sua, senza alcun problema, sino al giorno del parto. Qui è accaduto quello che nessuna futura mamma si vorrebbe mai sentir dire. La bimba è morta. Su questa immane tragedia sta indagando la procura che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo al momento contro ignoti, ma che presto potrebbe vedere i primi indagati.

Si tratta dei ginecologi che, circa un anno fa, si trovavano nella sala parto dell’ospedale San Paolo di Milano, quando la nascita della piccola si trasformò nel peggior incubo per i suoi genitori, essendo la neonata morta per le conseguenze di una grave anossia. I magistrati, per far luce sull’accaduto, hanno chiesto delle perizie e, sulla base degli esiti di queste ultime, la piccolina sarebbe morta per le conseguenze di una grave carenza di ossigeno.

Le indagini  si concentrano, in particolare, sul tempo trascorso tra l’inizio del travaglio e il parto, l’utilizzo della ventosa, presunte manovre errate, la scelta di non procedere con un cesareo d’urgenza. Quella maledetta notta la bimba è stata trasportata alla clinica Mangiagalli, nel tentativo di un intervento di rianimazione. Purtroppo tutto questo si è rivelato inutile, dato che non si è più ripresa, sino a che il suo cuoricino ha smesso di battere. Cosa è accaduto in sala parto? Su questo si dovrà far luce, per dare giustizia a verità a 2 genitori devastati dal dolore.

La madre della neonata morta aveva vissuto una gravidanza tranquilla e, sino al parto, anche la piccola era perfettamente sana. Ma cosa può aver provocato il decesso? Dalle indagini, la nascita sarebbe stata complicata dall’utilizzo della ventosa, oltre a manovre errate durante il parto e ala scelta, sbagliata, di non procedere con un cesareo d’urgenza.

Secondo la perizia della procura, i ginecologi presenti quando i fatti sono avvenuti, nella sala parto dell’ospedale, avrebbero allungato di molto i tempi, fino a quando la piccola sarebbe nata con l’ausilio di una ventosa che sarebbe stata premuta diverse volte sulla testa, causandole danni molto gravi, tra i quali una paralisi.  Manca ancora l’esito di un’altra perizia più specifica che andrà analizzata assieme all’esito dell’esame autoptico disposto sul corpicino della piccola. Solo allora si potrà per davvero ricostruire quanto accaduto. Nessuno restituirà ai genitori la loro figlioletta ma almeno sapranno la dinamica di quella tragica notte.