“Purtroppo no”. Angela Celentano, il comunicato dell’avvocato di famiglia (2 / 2)

Maria, Catello e le loro due figlie, Noemi e Rossana, non hanno mai abbandonato le ricerche di Angela. Hanno i piedi per saldati a terra, non vogliono farsi illusioni perché ne hanno subite diverse in passato ma sperano in un lieto fine. In fin dei conti, questo sarebbe il desiderio di tutti coloro che hanno a cuore questa toccante stori. Luigi Ferrandino, avvocato della famiglia Celentano, durante la trasmissione Mattino 5 , e poi sulle pagine del famoso Corriere della Sera, ha parlato della prova suprema, quella che per eccellenza chiarirebbe ogni dubbio relativo alla ragazza sud-americana, dato che tutti si chiedono se sia lei Angela o meno.

Parliamo, ovviamente, del test del Dna, che potrebbe mettere la parola fine, in positivo o in negativo, all’agonia dei genitori della bimba scomparsa sul Faito. Prima va precisato come si è arrivato alla pista sud-americana. E’ partito tutto dalle segnalazione di una associazione internazionale che si occupa di persone scomparse. La foto di una ipotetica Angela adulta è comparsa su numerosi bancomat in tutto il mondo e da lì sono partite diverse segnalazioni. Una in particolare, proveniente dal Sud America, ha catturato l’attenzione dei genitori di Angela Celentano, Maria e Catello.

L’associazione Missing Angels, in occasione dei 26 anni dalla scomparsa di Angela, ha elaborato, con l’ausilio di sofisticatissimi software di ultima generazione, una age progression, un invecchiamento del volto della piccola scomparsa che oggi avrebbe 29 anni. Diffondendo tale foto sui bancomat, è stato possibile arrivare alla ragazza sud-americana che avrebbe una voglia sulla schiena molto simile a quella di Angela.

La ragazza, purtroppo, non sarebbe stata informata della vicenda, anzi Ferrandino, al Corriere della Sera, si è sbilanciato, parlando di un “gancio” della famiglia che avrebbe proposto alla giovane di venire in Europa per lavoro. La ragazza sud americana, purtroppo, non è convinta, mostrando una forte titubanza a sottoporsi al test del Dna, Purtroppo, ad oggi, non sa ancora cosa fare.

Lo effettuerà o meno? Questo il dubbio amletico che l’attanaglia. Logico che si sta pensando a strategie alternative anche perché l’avvocato della famiglia deve escogitare un modo per reperire a tutti i costi la prova suprema, anche con l’inganno. Ribadendo che la ragazza sudamericana, purtroppo, non sarebbe stata informata della vicenda, come poter prelevare un campione biologico conservato per evitare contaminazioni? L’avvocato della famiglia, per evitare lungaggini burocratiche, ha spiegato come stanno le cose per filo e per segno. Se lei è Angela, non ricordandosi della sua famiglia, ossia dei Catello, tutelerebbe coloro con i quali ha vissuto per 26 anni, quindi, rifiuterebbe di sottoporsi al Dna per proteggerli. Cosa accadrà allora? Staremo a vedere.