Piccola Diana, la folla presente al funerale rimane senza parole: ecco cos’è successo (2 / 2)

Ma qualcuno, o meglio chi l’ha messa al mondo, ha deciso di lasciarla da sola, con una canottierina addosso, un biberon di latte, un pannolino, le finestre chiuse affinché nessuno del vicinato ascoltasse nulla, per recarsi dall’ignaro compagno Mario D’Ambrosio, elettricista 58enne di Leffe. Diana, come una fiammella, si è spenta, lentamente, dopo un silenziosa agonia.

Oggi è il giorno del distacco corporeo dalla dimensione terrena, quello a cui non si è mai pronti, indipendentemente dall’età ma, quando si tratta di piccoli angeli, le parole davvero si fa fatica a tirarle fuori. Un’intera comunità, oltre a milioni di italiani, si sono stretti in una sorta di abbraccio collettivo, accorciando le distanze chilometriche, in nome di una bambina che non meritava di morire. Le lacrime, che sgorgano dagli occhi dei presenti, sono interminabili.

Non ci si riesce a dar pace a una sofferenza immane, perché chiunque ha un figlio, un nipote o semplicemente ama i bambini, non può non provare quell’istintivo senso di protezione, misto all’impotenza per non aver fatto nulla per salvarla dalla sua atroce fine. Nessuno, però, poteva sapere quel che si consumava tra le mura domestiche, cosa la piccola viveva, senza potersi opporre, per via della sua tenerissima età.

La commozione, il dolore, lo strazio dei presenti è fortissimo. Non si riescono a contenere la lacrime nel guardare il visetto minuto ma dolcissimo di questa bambina che, nella sua breve esistenza, ha conosciuto solo tanta sofferenza, fino all’ultimo dei suoi giorni, quando ha salutato il mondo terreno, con i suoi occhietti semiaperti.

Povera piccola! Quanto hai dovuto sopportare non avendo la possibilità di replicare? Cosa hai visto che non ci è dato sapere perché, purtroppo, solo tu sei stata, tuo malgrado, la protagonista di tutto quest’orrore? Mi piacerebbe, da madre e, in primis, da donna, capire cosa ti è stato fatto, certa che ogni parola non sarebbe mai lontanamente in grado di descrivere il tuo martirio.