Martina Patti, la richiesta dal carcere: di cosa si tratta (2 / 2)

Se tutti abbiamo inizialmente pensato a un caso simile a quello di Piera Maggio che cerca disperatamente la sua Denise, quel “Si, Elena l’ho uccisa io, da sola nel campo”, pronunciato dalla Patti, ha subito fatto cadere la pista del sequestro, cedendo il posto all’orrore, all’incredulità, allo sgomento.

Le ricerche, che si sono immediatamente attivate, data la gravità del racconto reso dalla donna, che faceva pensare al rapimento della sua Elena, hanno ceduto il posto, dopo un interrogatorio pieno di incongruenze e tanti non ricordo, prima all’indicazione, fornita dalla stessa Patti, ai carabinieri, del luogo del ritrovamento del corpo, e poi all’agghiacciante confessione: quella di essere stata proprio lei l’autrice del delitto.

Ora Martina è nel carcere di Piazza Lanza a Catania e la sua prima richiesta, una volta varcata la soglia della casa circondariale che segna il confine tra la libertà e la reclusione, ha espresso la sua prima richiesta agli agenti: quella di poter avere i libri dell’università e di poter finire gli studi. La Patti si era iscritta alla facoltà di scienze infermieristiche e le mancavano una manciata di esami alla specializzazione.

I suoi colleghi, quelli che trascorrevano con lei diverse ore della giornata in facoltà, sono sconvolti dall’accaduto e nessuno si sarebbe mai potuto immaginare che quella mamma, così apparentemente amorevole e orgogliosa, potesse compiere un gesto così crudele e straziante. Ecco le parole rilasciate dai suoi compagni universitari: “Martina sembrava sognare quello che volevamo tutti: una famiglia serena e un lavoro solido. Diceva di essere una mamma orgogliosa . Mai ci saremmo aspettati una cosa simile. Era simpatica e tranquilla, una collega con la quale passavamo le pause pranzo”. 

Ed ancora: “Martina è stata seduta tra quei banchi insieme a noi per tanti mesi. Sapevamo che era già laureata in scienze motorie e che aveva deciso di specializzarsi in infermieristica perché dava prospettive più solide. Era vicina alla laurea. Ora è tutto finito”.