Mamma strangola i 3 figli di 8 mesi, 3 anni e 5 anni: il gesto choc del marito (2 / 2)

Dagli Usa, esattamente da Boston, arriva una storia davvero terribile: una donna, una moglie e una giovane madre di nome Lindsay, ha strangolato i suoi tre figli per poi tentare il suicidio ma è finita in manette, grazie all’intervento tempestivo degli agenti di polizia della città. La notizia ha lasciato sotto choc l’intera comunità che piange la perdita di tre piccoli concittadini, strappati alla vita in un modo così atroce. La mente per un attimo ci riporta a storie dell’orrore accadute in Italia, molto simili, per il tragico epilogo. Tre sono le vittime: Cora, la maggiore, che aveva solo 5 anni, Dawson di 3 e Callan, un piccolino di soli 8 mesi. A strangolarli, la madre. Attorno a questa storia, l’opinione pubblica, non conoscendo la storia di questa donna, è intervenuta puntando il dito su di lei e chiedendo la comminazione della massima pena.

A far chiarezza ci ha pensato Patrick , il marito, che nonostante sia rimasto orfano dei suoi tre figli, ha compiuto un gesto davvero forte: quello di perdonare Lindsay, la donna che ha amato incondizionatamente e che le ha dato la gioia di essere padre di tre figlioletti. Un gesto che molti non hanno minimamente compreso e che è stato lui stesso, con coraggio, a precisare attraverso una lettera rilasciata ad un’emittente locale. L’uomo ha raccolto le sue forze, scrivendo: “Voglio chiedere a tutti voi di trovare nel profondo di voi stessi il compito di perdonare Lindsay, come ho fatto io. La vera Lindsay era generosamente amorevole e premurosa verso tutti: me, i nostri figli, la famiglia, gli amici e i suoi pazienti. Le stesse fibre della sua anima sono amorevoli. Tutto quello che desidero per lei ora è che possa in qualche modo trovare la pace”.

Lindsay non era una madre senza cuore ma ha strangolato i suoi figli in quanto vittima di un mostro chiamato psicosi post-parto, diagnosticatale dopo la nascita de suo terzogenito Callan. Parliamo di una delle malattie psichiatriche più gravi e drammatiche, caratterizzata da delirio, depressione, idee di suicidio o infanticidio. In questo caso, quelle idee hanno preso il sopravvento, fino al drammatico epilogo.

Il marito, nella sua lettera-sfogo, aggiunge: “Il nostro matrimonio è stato meraviglioso e si è diametralmente rafforzato man mano che le sue condizioni peggioravano rapidamente”, per poi cedere spazio ai ricordi dei suoi tre piccoli che gli mancano immensamente: “Callan di solito si svegliava per primo e appoggiava la testa sulla mia spalla per qualche minuto mentre si abituava al mattino. Dawson in genere cantava o esprimeva i suoi pensieri ad alta voce per un po’ prima che andassimo a prenderlo. Cora era una ragazza grande e scendeva semplicemente le scale. Riesco ancora a immaginarla vividamente mentre entra in soggiorno ogni mattina con i capelli in disordine, il sorriso sul viso”.

Patrick ha scelto di perdonare la moglie; un gesto che i più non comprendono, oltre a difenderla da coloro che continuano a puntarle il dito contro“Di recente è stata interpretata in gran parte da persone che non l’hanno mai incontrata e non hanno mai saputo chi fosse la vera Lindsay. Voglio chiedere a tutti voi di trovare nel profondo di voi stessi perdonare Lindsay, come ho fatto io”.