L’Italia piange Emma, è morta nella sua culla: aveva 17 giorni (1 / 2)

L’Italia piange Emma, è morta nella sua culla: aveva 17 giorni

Le lineette del test di gravidanza che si colorano, l’inizio di un sogno che si sta materializzando, l’attesa di una nuova creatura che presto arricchirà la famiglia, inondandola di gioia e allegria.

I preparativi, la stanzetta con i mobili che profumato di legno nuovo,  i pelouche e i primi doni per la piccola in arrivo, le ecografie tridimensionali e 4D per ingannare l’attesa.

Si fa quel che si può per far scorrere più velocemente il tempo e, intanto, ci si immaginano i lineamenti, iniziano i classici interrogativi legati ad eventuali somiglianze col papà o con la mamma.

I futuri genitori sono immersi in una sorta di bolla, fatta di sogni, speranze, desideri, fino a quando le contrazioni aumento e il fatidico momento del parto è ormai alle porte.

Da qui la corsa in ospedale, il travaglio e il primo pianto con cui la nuova arrivata saluta la vita. Cosa ci può essere di più bello e prezioso di tutto questo?