Leo non ce l’ha fatta, si è spento per sempre a 10 anni: Italia in lutto (2 / 2)

 

Il piccolo Leonardo, il bambino affetto dalla sindrome di Rett, ha combattuto da grande guerriero, nonostante la sua tenerissima età ma la malattia rarissima ha avuto il sopravvento. Il suo cuore ha cessato di battere, ponendo fine alla sua sofferenza ma lasciando un dolore immane nei suoi genitori che lo amavano da morire.

Leo era era ricoverato dallo scorso 30 agosto all’ospedale Gaslini di Genova, portando avanti la sua lotta contro la patologia degenerativa, sua compagna forzata di vita sin da quando è venuto al mondo. In un’intervista rilasciata al Secolo XIX, mamma Cristina ha voluto descrivere il calvario del suo bambino così: “Non poteva parlare ma comunicava tutto con lo sguardo. E con le sue risate, fragorose, contagiose, che ti trascinavano”. 

I funerali di Leo si sono svolti mercoledì 9 novembre, alle 11,30, nella chiesa di Sant’Anna di Rapallo, gremita di gente in lacrime che si è unita ai familiari del bimbo di soli 10 anni. Leonardo, nel suo piccolo, ha stabilito un record di sopravvivenza visto che, statisticamente, i maschietti afflitti dalla sindrome di Rett “non nascono nemmeno o vivono pochissimo. Lui è stato un vero eroe, ha lottato sempre e ha amato la sua vita” .

Una vita segnata da trattamenti lunghi e dolorosi ma sempre affrontata con coraggio e con un sorriso che era contagioso e rincuorava medici e infermieri che per anni lo hanno aiutato. La mamma trova la forza di aggiungere: “Si alzava con il sorriso, sempre. Ed è cresciuto ad amore e ravioli, quelli dei nonni. Vederlo mangiare era una gioia” .

La sindrome di Rett, di cui Leonardo era affetto, è una rara patologia neurologica dello sviluppo, che colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile. La malattia congenita interessa il sistema nervoso centrale, ed è una delle cause più diffuse di grave o gravissimo deficit cognitivo. La patologia si manifesta generalmente dopo i primi 6-18 mesi di vita con la perdita della motricità, delle capacità manuali, dell’interesse all’interazione sociale. Attualmente non esistono cure, ma una diagnosi precoce è in grado di ottimizzare le capacità del paziente. Purtroppo per Leo, nonostante tutte le speranze che potesse riprendersi, l’epilogo è stato tragico. In tantissimi i messaggi di cordoglio che stanno giungendo ai familiari. L’ennesima tragedia che ha distrutto gli italiani.