Italia in lutto, muore a un anno dopo sei giorni di agonia (2 / 2)

Il dramma si è consumato a Faenza dove un bimbo, di origine magrebina, di solo 1 anno e mezzo, si è spento presso l’ospedale di Rimini dopo 6 giorni di agonia, in cui la speranza dei suoi familiari è rimasta appesa a un filo. In tanti hanno pregato affinché riuscisse a salvarsi ma non ce l’ha fatta. Il suo cuoricino ha cessato di battere dopo aver lottato sino all’ultimo con tutte le sue forze, nonostante fosse uno scricciolo.

Quanto gli è accaduto è stato dettagliatamente ricostruito da Il Resto del Carlino. Lo scorso 30 novembre, il piccolo, mentre stava mangiando assieme alla mamma tutto ad un tratto, ha perso conoscenza. In preda alla disperazione, ma intuita la gravità della situazione, la donna ha tempestivamente allertato i soccorritori del 118 che, in ambulanza, nel raggio di pochi minuti, sono giunti presso l’abitazione in cui la famiglia viveva, a Faenza.

Quello che i soccorritori si sono trovati dinnanzi, è una scena agghiacciante: il bimbo era quasi del tutto cianotico, non dando segni di vita. Nonostante questo, i sanitari non si sono persi d’animo, praticandogli le manovre di disostruzione ma, purtroppo, non hanno ottenuto l’effetto sortito. Così è iniziata la corsa in ospedale per riuscire a salvarlo. Giunto d’urgenza in nosocomio, ilo piccolo è stato intubato ma le sue condizioni sono apparse gravissime. Dall’effettuazione dei primi esami strumentali, è emerso un edema cerebrale per via dell’interruzione di ossigeno.

Dopo sei giorni d’agonia che hanno tenuto con il fiato sospeso tutti coloro che si sono imbattuti e hanno preso a cuore la sua storia, il bimbo ha perso la sua battaglia. I medici dell’Infermi di Rimini hanno dovuto annunciare ai suoi genitori l’avvenuto decesso. Ancora oggi, a distanza di giorni, molti dubbi necessitano d’essere chiariti.

In particolare, non si sa se sia stato soffocato dal cibo inalato  dopo aver rigurgitato o dal boccone di cibo che gli stava dando sua mamma. Pur di salvarlo, è stato tentato di tutto, ma senza successo in quanto ormai gli effetti ella mancanza d’ossigeno erano irreversibili. Per far luce sull’accaduto, la procura ha aperto un’inchiesta come atto dovuto. Nel frattempo, l’effettuazione dell’esame autoptico ha escluso eventuali malformazioni o traumi pregressi. Purtroppo, pare si sia trattato di una morte inevitabile, come conseguenza dell’ostruzione causata dal cibo ingerito.