Le scuole, quelle in cui i nostri bambini trascorrono tantissime ore a settimana, rappresentano la loro seconda casa; i luoghi in cui imparano a relazionarsi con gli altri, a comportarsi, oltre che ad apprendere nuove materie stimolanti.
Spesse volte, nei miei articoli, ho parlato di maltrattamenti, ai danni dei minori, consumati all’interno delle mura scolastiche, quelle che reputiamo il porto sicuro. Purtroppo i piccoli sono le vittime di maltrattamenti anche al di fuori delle proprie abitazioni.
Premettendo che ci sono tantissime docenti che trattano i nostri figli come se fossero i loro, ascoltandoli, comprendendoli ed aiutandoli, non solo scolasticamente parlando, mostrando tutta la loro eccezionale dedizione alla professione, c’è anche chi, purtroppo, tutto questo non lo fa.
Come in ogni settore, anche in quello dell’istruzione ci sono buoni e cattivi. E questa volta vi parlerò di una storia dell’orrore, consumatasi in una scuola materna siciliana.
In essa, al posto di maestre, c’erano carnefici che hanno dovuto pagare, dinnanzi alla legge, per i reati dei quali si sono macchiate. Ma cerchiamo di ricostruire quanto accaduto.