Italia, bimbo va a scuola con lividi sul volto, maestra chiama la polizia (2 / 2)

Un piccolo alunno di soli 8 anni, lo scorso mercoledì, si è presentato alla scuola elementare di Via Taro, a Firenze, con il viso pieno di graffi, escoriazioni e lividi molto evidenti. La sua maestra si è subito accorta di quegli strani segni e, non potendo certo rimanere in silenzio, ha cercato di capire cosa gli fosse accaduto.

Il bimbo, dopo un periodo di iniziale titubanza e reticenza nel lasciarsi andare ad un racconto dell’orrore, ha deciso di esternare tutta la sua sofferenza alla sua insegnante, dicendole di essere stato picchiato dai suoi genitori, tra le mura domestiche. Ovviamente dinnanzi ad una confessione raggelante come quella, la maestra ha immediatamente chiamato la Polizia. Gli agenti, in men che non si dica, sono arrivati con una volante presso l’istituto scolastico.

Mentre il piccolo è stato trasportato dai soccorritori del 118 presso il nosocomio più vicino, dove è stato sottoposto alle cure del caso, volte a medicare le ferite legate ai maltrattamenti reiterati cui la madre e il padre lo sottoponevano, la Procura per i minori, dopo la denuncia della polizia, ha iscritto questi ultimi nel registro degli indagati.

Il volto tumefatto di questo bimbo di 8 anni è l’ennesimo caso di maltrattamenti ai danni di un minore, posto in essere proprio da coloro che al di sopra di tutto e tutti, avrebbero dovuto amarlo e proteggerlo, dai suoi genitori. La testimonianza della maestra che ha raccolto lo sfogo del piccolo è stata fondamentale per l’apertura del fascicolo per maltrattamenti e lesioni a carico dei genitori della vittima. L’ennesima storia dell’orrore, l’ennesima storia che ci fa venire la pelle d’oca anche solo a parlarne.

Indice che gli abusi, le violenze, gli schiaffi, i pugni, spesso dall’esito fatale, si consumano, sempre più frequentemente, proprio in quelle famose mura domestiche che dovremmo considerare come la nostra sfera di protezione dai soprusi del mondo, dalla cattiveria, dalla crudeltà. Purtroppo questa è la concezione idealizzata. La realtà, molte volte, è un’altra, fortissima, spietata, proprio come questo nuovo caso ci dimostra. L’ennesimo caso che va ad aggiungersi al lungo elenco di minori maltrattati in Italia e nel mondo.