Gli istituti scolastici rappresentano la seconda casa dei nostri bambini; i luoghi in cui trascorrono moltissimo del loro tempo, imparando a socializzare, a comportarsi, oltre che ad apprendere nuove materie stimolanti.
Tra le mura scolastiche, che reputiamo il porto sicuro, abbiamo spesso parlato di maltrattamenti, da parte degli insegnanti verso i loro piccoli alunni, ma c’è un altro lato della medaglia.
Non dimentichiamoci delle tante maestre, dei tanti docenti che trattano i nostri figli come se fossero i loro, che li ascoltano, li comprendono e li aiutano. Questo è il volto della scuola che, per fortuna, è il più evidente e diffuso.
Ci sono maestre che, con dedizione, fanno molto più di ciò che il loro lavoro richiede, cogliendo i disagi, i famosi campanellini d’allarme, nascosti dietro lo sguardo triste di un alunno.
Colgono segni lampanti sul loro corpicino, tra cui lividi, tumefazioni, di cui non possono ignorare l’esistenza e a cui cercano di venire a capo, proprio come accaduto in una scuola di Firenze.