Italia, bimba appena nata muore: quello che emerge è sconcertante (2 / 2)

Il dramma si è consumato mercoledì, presso l’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Qui, una donna, ha partorito la sua bambina, nata prematura, al settimo mese di gestazione. Alla gioia più grande del mondo, quella della nascita di un figlio, è seguita la più grande delle tragedie, dato che, poco dopo, la piccina è spirata.

I genitori non hanno più lacrime per piangere, sono sotto choc, devastati, ma sono convinti che si sia trattato di un errore medico, compiuto durante il parto e che i camici bianchi avrebbero agito con superficialità. Si tratta di accuse pesantissime mosse nei confronti di chi era in sala parto. Per capire cosa sia realmente accaduto, occorrono delle indagini dettagliate, coordinate dal pm Francesco Cascini, che conferirà al medico legale l’incarico di accertare se le manovre effettuate durante il parto, siano state eseguite correttamente o meno.

Il medico legale incaricato dovrà effettuare l‘esame autoptico sul corpicino della piccola per risolvere un dubbio, lecito, che attanaglia i suoi genitori. Si è trattato di un errore umano, dunque di un decesso evitabile, oppure, come sostengono i medici, di una terribile fatalità, essendosi trattato di un parto molto delicato, dato che la bimba è nata prematura? La procura di Roma ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio colposo a carico di ignoti, come riporta La Repubblica.

In questo continuo rimpallo di responsabilità, spetterà agli inquirenti che si stanno occupando del caso, capire cosa sia realmente accaduto alla piccola, quindi se sia morta per errore umano o per un’altra causa che non l’avrebbe potuta sottrarre al tragico epilogo. Ci sono due genitori che attenderanno con ansia l’esito degli accertamenti medico legali, che non arriveranno prima di 60 giorni.

Un tempo troppo lungo, in cui il dolore, invece di affievolirsi, aumenterà, riguardano le tutine, le copertine, la stanzetta; tutte pronte per accogliere la piccolina che, purtroppo, non le indosserà mai e non potrà mai crescere e giocare nella sua cameretta. Una morte che non può rimanere confinata tra le pagine dei giornali di cronaca.