L’impetigine è un’infezione batterica, acuta e fortemente contagiosa, che colpisce, con maggiore frequenza, la pelle dei bambini in età neonatale, infantile e scolare. Può però essere contratta anche dagli adulti quando condividono e vivono in ambienti poco igienici o camerate. Questa infezione rappresenta una possibile complicanza della dermatite atopica.
Quando colpisce, si riconosce perché sulla zona interessata si formano delle piccole papule rosse che si trasformano in vescicole piene di siero, che in seguito diventa torbido; quando scoppiano formano delle croste giallo-marroni molli, da cui può uscire pus. Poiché è contagiosa, l’infezione si estende ad altre parti del corpo.
Queste lesioni si localizzano di norma sulle zone più esposte della pelle (viso, gambe e braccia) e quindi sono facili da notare; talvolta sono associate a prurito.
Il contagio può avvenire sia per contatto diretto sia per contatto indiretto, tramite un oggetto toccato dal malato.
Cause e forme dell’infezione
I batteri che determinano l’impetigine sono lo Staphylococcus aureus e lo Streptococcus pyogenes (detto anche Streptococco beta-emolitico di gruppo A).
Esistono due forme dell’infezione: l’impetigine di Tilbury-Fox e l’impetigine di Bockart. La prima, detta anche volgare o streptococcica è causata dallo streptococco e colpisce generalmente i bambini dai 5 ai 7 anni, senza distinzione di sesso, e gli adulti maschi che frequentano molto tempo in luoghi sovraffollati e a volte carenti d’igiene (caserme, seminari); l’altra, detta anche impetigine stafilococcica, ostio-follicolare acuta o bollosa, è la forma più frequente e colpisce a tutte le età. Questa non è legata all’igiene della pelle ma alla presenza di lesioni o escoriazioni che facilitano l’insediamento del batterio.
Il periodo di incubazione è diverso per stafilococco e streptococco; in genere varia da 1 a 3 giorni per lo streptococco e da 4 a 10 giorni per lo stafilococco.
I principali fattori di rischio, in generale, sono l’affollamento, la scarsa igiene, la presenza contemporanea di altre malattie, le punture di insetti, l’eczema, la micosi, le lesioni superficiali prodotte dal grattarsi a causa della presenza di pidocchi, un trauma, il clima (la proliferazione batterica è favorita dal clima caldo e umido).
Come si cura l’impetigine
Quando viene riscontrata l’impetigine è importante curarla adeguatamente perché, in caso contrario, questa potrebbe provocare infezioni gravi che colpiscono gli organi interni, mentre la pelle potrebbe rimanere più chiara e segnata da cicatrici.
Per contrastare l’infezione è necessario applicare sulla zona delle pomate a base di antisettici ed antibiotici a cui aggiungere, eventualmente, dei farmaci da assumere per via orale.
In caso di prurito si può somministrare al bambino un antistaminico per evitare che si gratti e peggiori o estenda l’infezione.
Se dopo circa 48 ore dall’inizio della terapia i sintomi dovessero peggiorare o, se dovesse comparire febbre o mal di gola, bisogna chiamare il medico urgentemente.
Come applicare la crema antisettica e antibiotica
Bisogna prendete un batuffolo di cotone ed avvolgerlo in una garza sterile; inumidirlo con una soluzione disinfettante o fisiologica e poggiarlo per circa 20 secondi sulla zona infetta. Ripetere l’operazione finché la crosta non diviene morbida. Rimuovere con cura e delicatezza le croste ed applicare generosamente la pomata sulla cute.
In alternativa, prima di rimuovere le vescicole, si può eseguire un massaggio-lavaggio con acqua e sapone neutro, o fare un impacco con acqua tiepida.
Dopo aver eseguito questa operazione, è fondamentale lavarsi con attenzione le mani per evitare il contagio ad altre persone o in altre parti del corpo del bambino.
Ripetere l’applicazione 2 volte al giorno per 7 giorni e per almeno altri 3 giorni dopo la guarigione. Se possibile, coprire la cute con una garza sterile per evitare infezioni.
Prevenzione
Poiché l’impetigine è contagiosa è fondamentale l’igiene. Bisogna lavarsi periodicamente le mani con sapone e lavarsele dopo aver eseguito il trattamento al bambino. È fondamentale lavare il bambino almeno una volta al giorno e cambiare spesso il suo asciugamano.
Fino alla guarigione non bisogna usare o condividere asciugamani o lenzuola con altre persone.
Tutti gli oggetti venuti a contatto con il bambino devono essere accuratamente lavati ed igienizzati; questi non devono essere toccati dagli altri membri della famiglia per evitare il contagio.
È importante invitare il bambino a non grattarsi nonostante il prurito e mantenere le sue unghie corte.
Quando viene riscontrata l’infezione, è importante che il bambino non torni a scuola e non venga a contatto con altri bambini fino al giorno dopo dall’inizio della terapia.