Imane sin da bambina fa boxe. La sua è una passione sportiva che l’ha portata a fare tanti sacrifici pur di arrivare dove è adesso, appunto alle Olimpiadi. In passato era stata esclusa dalla IBA da alcune competizioni internazionali proprio perchè con la sua patologia aveva nettamente un vantaggio fisico.
Questo secondo la IBA ma non secondo il CIO delle Olimpiadi che ha ritenuto assolutamente idonea la Khelif per partecipare alla manifestazione. Nelle scorse ha effettuato un altro match e la sua avversaria al contrario della Carini non si è ritirata ma ha incassato i colpi della Khelif che ha vinto il match per 5-0.
Omar Khelif, algerino e padre di Imane, nelle scorse ore è stato intervistato dalla stampa internazionale a cui ha riferito parole molto importanti riguardo alla figlia. Le sue parole sono a tratti davvero commoventi.
“Mia figlia è una ragazza, l’ho cresciuta per essere laboriosa e coraggiosa” – così comincia la sua intervista Omar che ci tiene a precisare come sua figlia sia nata donna e non uomo come sostengono alcuni suoi detrattori. “Se Dio vuole, ci onorerà con la medaglia d’oro e alzerà la bandiera nazionale a Parigi” – così ha continuato l’uomo.
Poi l’uomo si è lasciato andare anche ad alcune considerazioni. “Imane ha una forte volontà ad allenarsi. L’avversaria italiana che ha affrontato non era in grado di sconfiggere mia figlia. Perché mia figlia era più forte di lei e lei era più debole” – queste le parole di Omar che hanno alzato un polverone mediatico attorno all’uomo e sempre attorno all’atleta.
In Algeria Imane viene considerata da tutti un esempio da seguire ed è una eroina. La famiglia e il padre la difendono a spada tratta mentre nel frattempo Imane si prepara a vivere un autentico sogno, e se dovesse vincere l’oro sarà una bella risposta ai suoi detrattori.