Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale, Vittorio Feltri è nuovamente intervenuto su un argomento che in questo periodo storico sta spaccando in due la pubblica opinione. Come sempre il giornalista ha detto la sua senza alcune remora.
L’argomento è quello, delicatissimo, dell’utero in affitto, o “maternità surrogata”. Questo argomento divide le fazioni dei favorevoli e dei contrari, e Feltri ha voluto esprimere il suo pensiero. “C’è una legge che lo vieta e va rispettata” – così esordisce Feltri in un suo editoriale apparso su “Libero”. Il giornalista poi continua motivando così il suo personale pensiero.
“Una mamma che ha concepito un bimbo per conto terzi, una volta partorito, deve consegnarlo ai committenti. Ma siamo sicuri che il bebè sia contento di abbandonare chi lo ha generato, e siamo altresì sicuri che la donna in questione non soffra a privarsi della creatura che ha tenuto in grembo per nove mesi? Queste non sono domande retoriche, bensì riflettono dubbi da non sottovalutare” – queste le parole scritte da Feltri.
L’editoriale è quindi pronto a sollevare nuovamente un vespaio di polemiche. Lo stesso giornalista ha comunque precisato di non aver nulla in contrario rispetto agli omosessuali, e con il suo pensiero ha voluto riflettere su alcuni argomenti.
“Io sono rimasto orfano del mio babbo quando avevo sei anni (lui 43, morto di una malattia che oggi si cura con tre iniezioni di cortisone, morbo di Addison). Mi rimase solo la mamma che dovendo mantenere tre figli fu costretta a lavorare da mattina a sera. Inevitabile. Ebbene se all’improvviso avessi avuto due genitrici (il lesbismo non c’entra) non sarei affatto stato contento. La seconda, cioè quella arrivata in sostituzione del papà, non l’avrei gradita” – con questo suo esempio personale Feltri ha cercato di far passare il concetto che egli voleva esprimere con l’editoriale. Ma sicuramente le polemiche attorno alle sue dichiarazioni continueranno.