“Tranquillo papà. Il mio cellulare è scarico, a Giulia lo hanno rubato. Va tutto bene, stiamo andando in stazione e torniamo a casa”. Sono state quelle le ultime parole che papà Vittorio, il padre di Giulia e Alessia Pisanu, ha ascoltato dalle sue figlie. Poco dopo il terribile impatto che non ha lasciato loro scampo.
Si è spenta così, in pochi secondi, la vita di due sorelle di soli 17 e 15 anni, inseparabili…inseparabili anche nella morte. La loro breve esistenza si è conclusa domenica mattina, dopo una notte trascorsa a ballare nella discoteca Peter Pan di Riccione, una delle più famose della Riviera.
Sono state travolte e uccise da un Frecciarossa, sotto gli occhi di diversi testimoni che hanno tentato, urlando, di evitare la tragedia, così come il fischio del macchinista, i freni tirati per evitare l’impatto. Ma la velocità di quel convoglio, si sa, è sui 200 chilometri orari. Il loro destino era segnato.
Così è toccato agli agenti della Polfer recuperare i resti delle due vittime lungo il binario 1, sparsi per 700 metri, e i pochi oggetti che si sono “salvati” tra cui gli stivali e il cellulare in frantumi di Alessia, la più piccola.
E’ toccato, invece, a papà Vittorio il riconoscimento di quel che restava di 2 corpi martoriati. Un compito che nessun genitore potrebbe mai immaginarsi di dover affrontare nella sua vita.