Flora, dimenticata sullo scuolabus sotto il sole cocente: è morta a soli 4 anni (2 / 2)

La bambina, infatti, per 7 ore, dalle 8:30 alle 15:00, è stata dimenticata nel mezzo, parcheggiato al sole, a soli 3 minuti a piedi dall’asilo. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, il conducente non si è accorto della piccola, probabilmente addormentatasi nel tragitto casa-scuola e così ha chiuso il mezzo a chiave. Le temperature esterne, la scorsa settimana, sfioravano i 28 gradi ma nel veicolo più di 40 gradi… temperature che nemmeno un adulto avrebbe potuto reggere.

Quando il conducente, 7 ore dopo (ore in cui Flora ha patito le peggiori sofferenze senza che l’asilo potesse minimamente pensare alla tragedia, ritenendo la sua assenza da scuola un’assenza regolare), è ritornato al mezzo, per riportare i piccoli a casa, ha rinvenuto la bambina, svenuta, ma ancora viva. Le sue condizioni sono apparse sin da subito molto gravi. Flora è stata portata d’urgenza in elisoccorso alla clinica pediatrica di Debrecen dove, per 3 giorni, è stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva.

Purtroppo il suo cuoricino non ha retto, troppo provato dal colpo di calore e dalla disidratazione e la bimba è deceduta venerdì scorso. Nonostante le tempestive cure e i disperati tentativi dei medici di salvarle la vita, nonostante le speranze di poter vedere dei flebili segnali di ripresa, i danni causati dal caldo asfissiante che Flora ha dovuto sopportare per ore, rinchiusa nel mezzo, ne hanno provocato il tragico epilogo.

Il caso, ovviamente, oltre a sconvolgere la comunità, ha portato l’avvio di un’inchiesta penale che vede indagato l’autista del pulmino, un 56enne, dipendente del comune, che era da solo sul pulmino. L’uomo ha avuto una crisi nervosa dopo l’accaduto, tentando il suicidio, tanto da essere ricoverato in ospedale.

La famiglia della piccola vittima si è chiusa nel dolore. Il nonno di Flora, intervistato dal Bors, ha dichiarato: “Abbiamo appena portato mio figlio e mia nuora a casa. Sono completamente sconvolti, riusciamo a malapena a parlare con loro”. Secondo la stampa locale, l’asilo si è rifiutato di rispondere a banali domande sulla sicurezza dei piccoli passeggeri dello scuolabus. Una domanda, la prima, quella che sorge spontanea è: come mai non c’era personale addetto alla supervisione dei piccoli, oltre all’autista? Su questo e su molti altri punti interrogativi che ruotano attorno alla tragedia, tenteranno di far luce gli inquirenti.