“È caduto nella vasca”, ma non è vero: ucciso di botte dai genitori (1 / 2)

“È caduto nella vasca”, ma non è vero: ucciso di botte dai genitori

Storie raggelanti, che farebbero venire la pelle d’oca anche a coloro che sono più insensibili. Sono storie in cui si fa fatica a credere perché i carnefici, gli aguzzini, si nascondono, molto più spesso di quanto si pensi, tra le mura domestiche.

Lo abbiamo visto con Elena Del Pozzo, Diana Pifferi, Samuele Lorenzi, Lorys Stival, sino a Sarah Scazzi, che sono i casi di cronaca italiana, tra i più efferati e dal forte impatto mediatico, ma all’estero accade, purtroppo, altrettanto.

Sono proprio le persone di cui i piccoli innocenti si fidano, a compiere su di loro i peggiori massacri, celati dietro versioni meschine, in cui i carnefici parlano di incidenti o tentato di depistare l’accaduto.

Sono storie davvero sconvolgenti, per le quali gli utenti sul web chiedono la pena di morte per l’efferatezza, la crudeltà, con cui si consumano delitti davvero agghiaccianti. 

Ancora una volta vi parlerò di un figlicidio, proveniente dall’Argentina; indice di come questa piaga sociale sia sempre più dilagante evada aspramente combattuta, con rigidi interventi legislativi e pene decisamente più severe. Cerchiamo di ricostruire questa terribile storia che, peraltro, ha un movente davvero assurdo.