Quando ci si trova davanti ad un avvenimento tanto drammatico quanto la morte, già parlarne fra adulti risulta difficile, immaginate come possa essere complicato dover prendere in considerazione questo argomento con un bambino.
Può accadere, purtroppo, che ad un certo punto ci si veda costretti a spiegare a nostro figlio perché il nonno non c’è più, o per quale straziante motivo non potrà più incontrare una persona a lui carissima.
Innanzitutto ricordate che la morte non è un argomento tabù e che grazie ai telegiornali e alla televisione in generale, i bambini hanno l’opportunità di conoscere l’argomento fin da piccoli. È sbagliato da parte dei genitori evitare l’argomento e non parlarne con i figli, proprio perché la morte è parte integrante della nostra vita e un giorno ci si potrebbe trovare davanti a questo terribile fatto.
Chi ha una fede radicata e ha accompagnato fin da piccolo il proprio figlio verso la propria religione, può fare affidamento sulle proprie credenze e raccontare al piccolo che ora l’amato scomparso si trova in paradiso, magari ricongiunto ad un caro precedentemente mancato. Rassicurare il bambino che ora il defunto sta bene e si trova in un altro luogo lo aiuterà a mettere a fuoco il distacco.
Ma se non siete credenti è bene di evitare di prendere a prestito opinioni sulla morte legate ad una qualsiasi religione, perchè potrebbe in un futuro, non troppo lontano, mettere in confusione vostro figlio. Nei primi tre anni di vita i bambini non può comprendere cos’è la morte, non percepisce nemmeno la possibilità della scomparsa di una persona dalla propria vita, ma quando cominciano ad essere un po’ più grandicelli, come in età d’asilo, la percezione dell’abbandono e della perdita è più reale.
In questi casi, quando ancora non sono abbastanza maturi per capire discorsi più complessi, potreste aiutarvi utilizzando una storia rassicurante. Sentire che il nonno è andato a incontrare la nonna, per essere felici insieme, aiuterà a focalizzare l’evento, ovvero che il nonno, come la nonna in precedenza, è in un luogo in cui noi non lo possiamo incontrare.
Con i bambini più grandi, perciò più coscienti della perdita, si può tentare un approccio che li renda protagonisti come, per esempio, dire loro che qualsiasi cosa accada la personata amata rimarrà viva fintanto che il suo ricordo esiste o che il modo migliore per non dimenticarla è mettendo sempre a frutto i suoi bellissimi insegnamenti.
In tutte queste situazioni c’è da tenere sempre a mente che i bambini avvertono chiaramente la nostra sofferenza e che tentare di sminuire la tristezza del momento potrebbe non servire perché essi percepiscono molto più con gli atteggiamenti che con le parole.