Chiara Petrolini, per la terza volta, si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’ultimo interrogatorio sulla scomparsa dei due neonati, sepolti nel giardino della villa familiare a Traversetolo, in provincia di Parma. A fornirci tutti i dettagli ci ha pensato la stampa, che ha ripercorso l’accaduto.
Repubblica scrive che la studentessa 22enne, accompagnata dall’avvocato difensore Nicola Tria, non ha risposto agli inquirenti. Proprio loro hanno il compito di trovare tutta la verità, facendo luce su cosa è accaduto il 12 maggio 2023, giorno in cui è venuto al mondo il primo neonato. Ricordiamo che Chiara era stata ascoltata dagli inquirenti dopo il ritrovamento del corpicino del neonato ad agosto e aveva chiesto di fare dichiarazioni dopo il rinvenimento del secondo corpo, appartenente al piccolo partorito a maggio 2023.
Il 26 settembre si è avvalsa della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia seguito all’esecuzione dell’ordinanza ai domiciliari. Chi indaga dovrà capire se il bebé è venuto al mondo in vita o meno, in quanto questo è un aspetto fatidico per capire quale siano le accuse da muovere nei confronti della studentessa 22enne.
I resti del primo piccolo sono stati trovati grazie al cane di famiglia, dunque fortuitamente, il 9 agosto, periodo durante il quale la famiglia Petrolini si trovava in vacanza per 10 giorni a New York ma vi è un grosso punto interrogativo. Resta da capire per quale motivo i genitori della 22enne non siano tornati subito in Italia, dopo che era già stata fatta la scoperta e dopo essere stati chiamati dai carabinieri. Sul padre e sulla madre di Chiara pendono accuse gravissime. Si scava, inoltre, nelle dinamiche fa miliari.
Intanto cresce l’attesa per una data molto importante, quella del 15 ottobre, quando il tribunale del Riesame di Bologna si pronuncerà sulla richiesta della procura di Parma, guidata da Alfonso D’Avino, di trasferirla in penitenziario .