Bimbo disperso nell’alluvione, l’annuncio straziante della madre (2 / 2)

Non ce la fa a parlare, è troppo forte quello che sta passando, dopo che un’onda marrone le ha strappato il suo unico figlio. Dov’è Mattia? Questo quello che gli italiani si stanno chiedendo, in quanto il piccolo, di soli 8 anni, è nell’elenco dei dispersi. Silvia Mereu, 42 anni, che di professione fa la farmacista, nel corso della terribile alluvione che ha colpito il paese in cui vive, Barbara, è stata salvata dai vigili del fuoco, mentre Mattia no. Lo stanno cercando con ogni mezzo a disposizione, avvalendosi dell’ausilio di un termoscanner ma, finora, nessuna buona notizia.

Silvia, che si trova ricoverata in ospedale per un principio di polmonite, dopo essere rimasta per due ore e mezza su un albero, ha rilasciato, poco fa, una lunga e toccante intervista al quotidiano Repubblica. Si chiede disperata dov’è suo figlio, ripercorrendo i fatidici momenti in cui, dopo aver abbandonato la sua auto, tenendo stretto forte al petto Mattia, un’onda dalla forza sovrumana glielo ha strappato via.

“Nessuno ci aveva avvertiti del pericolo”, questo quello che la 42enne tende a precisare. Tutto si è consumato in pochi attimi. Intorno alle 20-20:30 massimo Silvia ha lasciato la farmacia dove lavora, quando la piena ha sorpreso lei e suo figlio mentre, in auto, tornavano da Barbara a San Lorenzo in Campo, dove vivono. “Avrò percorso in auto sulla Corinaldese meno di una decina di chilometri. Ha iniziato a piovere e poi ho visto quell’onda marrone arrivare come una furia verso di noi”. Questo l’inizio dello spaventoso racconto in cui la donna, dal letto dell’ospedale, ha ricostruito gli attimi precedenti la tragedia.

Ha provato a tornare indietro, ma un’altra ondata dal Nevola, l’ha portata a prendere una drastica decisione: quella di scendere dall’auto. Ecco che quel tratto, percorso tantissime volte, si è trasformato in un incubo. Mattia Luconi è autistico, non parla ma le sue emozioni traspaiono dal suo sguardo. La madre ha ben impressi i suoi occhioni carichi di terrore. Ha cercato di rassicurarlo, mentre si sono ritrovati in un mare di detriti. L’ultima immagine del suo adorato piccolo, del suo bene più prezioso, è quella che lo vede aggrappato ad un tronco.

Io provavo a raggiungerlo, gli urlavo ‘La mamma è qua, amore’. Mi aggrappavo a rami, rocce, e poi sono salita su un albero. Ma da lì non l’ho visto più. C’era solo il nero attorno a me”. Queste solo le dolorose, agghiaccianti parole di una madre disperata, che non si dà pace; una donna sopravvissuta che non sa nulla di suo figlio ma che non vuole perdere la speranza che sia vivo. “Io rivoglio mio figlio”, ha dichiarato, rivolgendo un appello a coloro che lo stanno cercando: “Riportatelo alla sua mamma”.