Ha commosso il mondo intero la storia del piccolo Freddy Figger, che vive Florida. La sua, sin da quando è venuto al mondo, non è stata una vita facile, in quanto i suoi genitori biologici lo hanno abbandonato in una discarica. Una giovane vita vittima del degrado, dell’abbandono, di sofferenza e solitudine, che è rimasto in una casa famiglia fino a quando i suoi genitori adottivi, Nathan e Bety Figgers,gli hanno cambiato l’esistenza, riempendolo di tutto l’amore che nessuno mai, fino ad allora, gli aveva dato. Ma questo è solo l’inizio della sua rinascita.
Circondato dall’affetto dei suoi cari, ha avuto modo di appassionarsi alla tecnologia. Così quel piccolo neonato abbandonato in un cumulo di rifiuti, a soli 10 anni, si è trasformato in un fenomeno nella tecnologia. Ha imparato a riparare i computer fino a diventare, a soli 12 anni, già un lavoratore .Di anni ne sono passati tanti, da allora.
Oggi Freddy è un brillante 30enne, che punta ad essere il capo di una grande azienda tecnologica, facilitando, il più possibile, la vita del prossimo. E’ riuscito a realizzare tantissimi obiettivi, diventando, giovanissimo, il capo della Figgers Communications e Figgers Wireless; una società con un valore stimato che si avvicina ai 60 milioni di dollari.
Eppure non ha mai perso di vista i suoi obiettivi principali: quello di mettere la sua vita al servizio dei bisognosi. Ha ottenuto la sua rivincita, seppur debba combattere con il dolore della malattia del padre adottivo, colpito da Alzhemer che, a breve, potrebbe non riconoscerlo. Freddy ha sviluppato un paio di scarpe unico nel suo genere: Scarpe con GPS e citofoni. In questo modo, nonostante i suoi molteplici impegni lavorativi, può sempre stare accanto al padre che così tanto lo ama.
Il 30enne sta lavorando su un apparecchio che permette di monitorare costantemente i livelli di zucchero nei pazienti diabetici, e la sua mente è un vulcano in esplosione. Indubbiamente un esempio per tutti, un punto di riferimento, di ispirazione per chi, nella vita, crede di non farcela. Lui ce l’ha fatta, grazie alla determinazione che lo ha sempre contraddistinto, alla sua tenacia, alla sua voglia di migliorarsi ogni giorno. Grande davvero.