Bimba di un anno morta. Ha provato a difendersi, mentre la madre commetteva il crimine (2 / 2)

La notizia arriva dagli Stati Uniti e, rapidamente, si è diffusa sul web, passando di sito in sito. Ne parlano tutti perché ha innescato un’ondata di giustificatissime polemiche proprio per l’efferatezza del crimine, commesso ai danni di questa piccolina che non avrebbe mai potuto sottrarvisi. Una giovane madre, Megan Boswell, è finita sotto processo in Tennessee, dopo essere stata accusata dell’omicidio della sua piccola Evelyn, scomparsa a soli 15 mesi, a dicembre 2019. La denuncia di scomparsa è stata fatta dalla stessa donna.

In realtà proprio la madre, per gli inquirenti, è stata la sua assassina, uccidendo la figlioletta in un modo davvero atroce. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, l’avrebbe “uccisa, soffocata in una coperta, poi le sarebbe stato messo dell’alluminio in bocca e sarebbe stata gettata nel bidone della spazzatura”. 

A fare la terribile scoperta del corpicino di Evelyn, all’interno di un cassonetto della spazzatura, è stato un agente del Tennessee Bureau of Investigation, Brian Fraley. L’uomo, che ha depositato la sua testimonianza presso il tribunale penale nei giorni scorsi, ha raccontato come è arrivato, dopo mesi di ricerche che avevano avuto esito negativo, a rinvenire il cadavere della piccola.

E’ partito tutto dalla telefonata del nonno della bimba, che invitava a perquisire un capannone di sua proprietà. Dietro ad un teatrino per le marionette che l’uomo aveva costruito, anni addietro, per la figlia (assassina), l’agente ha notato un bidone della spazzatura con dei piedini che sporgevano di fuori. Si trattava del cadavere della bimba in avanzato stato di decomposizione. 

Oggi davanti alla corte Megan Boswell deve affrontare una serie di accuse: due capi di imputazione per omicidio capitale, abusi sui minori aggravati e negligenza, manomissione di prove, abuso di cadavere e false notizie”. Nonostante tutto continua a professarsi innocente. Eppure l’esame autoptico parla chiaro: non si è trattato di un’asfissia accidentale ma di un omicidio. La stessa madre, tempo addietro, scriveva su Facebook messaggi dolcissimi verso la figlia appena venuta al mondo, considerandola il suo scopo, il motivo per cui svegliarsi al mattino, per migliorarsi. La donna verrà processata a febbraio 2023.