Bimba di sei settimane trovata morta in casa, la drammatica scoperta (2 / 2)

I fatti sono avvenuti a Woolwich, quartiere situato a sud-est di Londra, nel borgo reale di Greenwich, lo scorso 1 febbraio e la piccola deceduta si chiamava Lilly-Marie Tina Harris. Parliamo dell’ennesimo caso di figlicidio o di un efferato omicidio? In questo caso no, ma l’epilogo è stato comunque fatale. In quella notte d’ inverno, tutto ad un tratto, la routine di due neo-genitori, si è trasformata nel peggiore degli incubi ad occhi aperti.

La madre e il padre della piccola Lilly si erano addormentati ma, poco prima delle 3:00 del mattino, l’uomo, nello svegliarsi di soprassalto, si è accorto che la figlioletta era scivolata dalle braccia della madre, mentre lei era crollata nel sonno sul divano. Travolto dalla disperazione, ha allertato immediatamente la compagna e chiamato i soccorsi, come si evince dai documenti risalenti al giorno della tragedia.

Intorno alle 3:05 i genitori hanno chiamato un’ambulanza e i soccorritori, giunti tempestivamente presso l’abitazione, hanno trasportato la piccolina in ospedale. I medici hanno fatto tutto il possibile per salvarla, sono riusciti a rianimarla dall’arresto cardiaco, anche se, esteriormente, i segnali del suo corpo non erano affatto positivi. Il battito era flebile, aveva le pupille dilatate, non riusciva a muoversi e respirare spontaneamente.

Da una TAC effettuata in seguito è emerso che la piccolina aveva subito, per via della carenza d’ossigeno, dei danni cerebrali gravi e irreversibili che l’hanno portata alla morte. Lilly-Marie è stata dichiarata morta alle 11:43 del 3 febbraio. Sul suo corpicino è stato disposto l’esame autoptico dal quale il medico legale ha evidenziato che la causa della morte è stata un’ischemia generalizzata diffusa che ha colpito il cervello e il midollo spinale.

L’inchiesta è stata chiusa, con la conclusione che si sia trattato di morte accidentale. Non c’è da mettere nessuno al patibolo in quanto tutto questo potrebbe accadere a chiunque nel mondo. Ci si addormenta in preda alla stanchezza di una lunga giornata con una neonata da dover accudire, senza poter certo immaginare che il poggiarsi per poco equivale al prendere il sonno pesante, andando incontro a questo tragico epilogo.