L’autosvezzamento è un tipo di svezzamento in cui il bambino, ad ogni pasto, siede a tavola con la sua famiglia, e decide autonomamente cosa e quanto mangiare.
E’ consigliato soprattutto a quei bambini che rifiutano lo svezzamento tradizionale e non amano mangiare le classiche pappine. Autosvezzare, tuttavia, va fatto con molta attenzione, soprattutto per limitare al minimo i rischi di soffocamento.
Regole e consigli utili per l’autosvezzamento
Non bisogna mai lasciare da solo il bambino durante il pasto e un adulto deve sempre sorvegliarlo attentamente. E’ importante assicurarsi che il bambino sia davvero pronto; deve cioè aver compiuto i sei mesi, essere in grado di stare seduto da solo, senza appoggi, e aver perso il riflesso di estrusione, quel riflesso che spinge il neonato, ad ogni stimolazione della bocca, a tirare fuori la lingua, sputando ogni cibo solido.
I genitori possono cucinare ciò che abitualmente mangia la famiglia, ma con alcuni accorgimenti. Bisogna cucinare in modo sano, evitando cibi fritti e troppo grassi, e usare poco sale e poche spezie per condire le pietanze. All’inizio è meglio prediligere cibi morbidi e ben cotti, facili da essere ridotti in poltiglia. I neonati, anche se non hanno ancora i dentini, possono farlo usando le gengive.
Quando il bambino sceglie di mangiare qualcosa, è importante tagliarglielo in piccoli pezzi. Il cibo di forma tonda, come le olive, i pomodorini e le ciliegie, vanno tagliati in quattro pezzi. Le carote vanno tagliate alla julienne. Dal prosciutto va tolto il grasso, i wurstel vanno tagliati in due e poi in tanti piccoli pezzettini, la mozzarella va tagliata in pezzi molto piccoli, poichè è gommosa, e bisogna darla sempre fredda o tiepida, evitando che si sciolga e che “fili”. Le mele e altra frutta dura va tagliata a spicchi sottili.
E’ importante che i genitori frequentino un corso di manovre di disostruzione pediatrica, affinchè siano in grado di affrontare eventuali emergenze.