Il 30 gennaio del 2002, in una villetta di una frazione di Cogne, in Valle d’Aosta, si consumava un infanticidio passato alla storia come il delitto di Cogne. Samuele Lorenzi, un bambino di appena 3 anni, fu brutalmente trucidato dalla madre Anna Maria Franzoni, giudicata poi colpevole del delitto nel 2008 dalla Corte Suprema di Cassazione.
La donna, oggi 52enne, ha scontato appena 6 anni di carcere e 5 di detenzione domiciliare, per poi essere scarcerata in anticipo per buona condotta nel 2019. A distanza di 21 anni da quel terribile omicidio, Annamaria Franzoni sarebbe solita tornare di tanto in tanto a Cogne, proprio in quella villetta degli orrori, per trascorrere qualche giorno di vacanza.
La loro presenza da quelle parti non passa mai inosservata, molto spesso vengono persino fotografati mentre prendono il sole in giardino o passeggiano per il paese. D’altronde, per quella piccola comunità è come il tempo si fosse fermato a 21 anni fa, quando per mesi ed interi anni il paesino di Cogne fu preso d’assalto da troupe televisive e giornalisti.
Oggi la 52enne vive con la sua famiglia a Monteacuto Vallese, suo paesino d’origine; suo marito non l’ha mai abbandonata, mentre i suoi figli hanno ora 27 e 19 anni. La coppia si è lasciata alle spalle quel terribile passato e sarebbe impegnata ora nella gestione di un agriturismo di famiglia.
In queste ore sta suscitando molto scalpore sul web un’iniziativa che riguarderebbe proprio la Franzoni. A distanza di tanti anni da quel terribile omicidio spunta ora una notizia choc che sta indignando profondamente tutta Italia: scopriamo di cosa si tratta.