Il 30 gennaio del 2002 in una villetta di una frazione di Cogne, in Valle d’Aosta, si consumava un infanticidio passato alla storia come il delitto di Cogne. Un bambino di appena 3 anni, Samuele Lorenzi, fu trucidato dalla madre Anna Maria Franzoni, giudicata colpevole del delitto nel 2008 dalla Corte Suprema di Cassazione.
La donna, oggi 51enne, ha scontato appena 6 anni di carcere e 5 di detenzione domiciliare, per poi essere scarcerata in anticipo per buona condotta nel 2019. In queste ore si è tornati a parlare proprio di Anna Maria Franzoni e di quel terribile omicidio per una vicenda che sta suscitando grande scalpore: vediamo di cosa si tratta.
E’ tornata nella casa
A distanza di 21 anni da quel terribile caso di cronaca che ha fatto parlare per decenni, la colpevole di quel delitto, Anna Maria Franzoni, sarebbe tornata in questi giorni proprio in quel piccolo paesino valdostano dove si consumò l’infanticidio. A quanto pare di tanto in tanto la famiglia della donna, con il marito Stefano Lorenzi e i loro figli Davide e Gioiele, ritornano in quella villetta per trascorrere le vacanze.
La loro presenza da quelle parti non passa mai inosservata, molto spesso vengono persino fotografati mentre prendono il sole in giardino o passeggiano per il paese. D’altronde, in un certo senso, per quella piccola comunità è come il tempo si sia fermato a 21 anni fa, quando per mesi ed interi anni il paesino di Cogne fu preso d’assalto da troupe televisive e giornalisti.
Quella villetta, divenuta tristemente celebre come la villa degli orrori, è rimasta chiusa per tanti anni ed è diventata persino oggetto del solito turismo macabro. Ancora di proprietà dei Lorenzi, la casa di Cogne è stata riaperta da qualche anno a questa parte e di tanto in tanto ospita la famiglia orginaria dell’Emilia Romagna e trasferitasi nei primi anni 2000 proprio nel suggestivo paesino valdostano.