Angelina è morta a 3 anni, pregava per mangiare ma la mamma le avvicinava il cibo senza darglielo (2 / 2)

C’è un caso che è entrato ufficialmente in quelli più efferati di cronaca nera estera. Riguarda la piccola Angelina, una splendida bimba di soli 3 anni.  I suoi genitori, il 25enne Miller Costello e la 23enne Brenda Emilie dovranno rispondere di accuse pesantissime. Su di loro, infatti, grava l’accusa di omicidio e maltrattamenti ai danni della figlia.

Si, perché la piccola Angelina non c’è più, è morta. Il suo cuore non ha retto alle umiliazioni, alle percosse, alla spietata crudeltà e al sadismo delle due persone che, al di sopra di tutto, avrebbero dovuto tutelarla e proteggerla. I due, rinchiusi nel carcere dello Utah, per i quali i pm hanno chiesto la pena di morte, sottoponevano la bambina alle peggiori torture e si divertivano a filmare il tutto.

Ora quei video, però, sequestrati, fungono da materiale probatorio, avendoli incastrati. In alcuni frame si vede Angelina, denutrita, col suo corpicino scheletrico, che piange mentre mangia una fetta di cipolla e il sangue le cola dal nasino; dopo l’ennesima volta in cui è stata picchiata.

Si tratta di filmati dell’orrore, in cui la bambina, affamatissima e disidratata, in lacrime, chiede, implora del cibo e la madre, sbeffeggiandola, le avvicina prima una forchetta alla bocca, per poi tirarla via, impedendo così alla piccola di poter afferrare il boccone, dandole un forte calcio.

Un investigatore della polizia ha dichiarato: “È il peggior caso di abuso sui minori che abbia mai visto”, aggiungendo: “Hanno lasciato Angelina come una vittima dell’Olocausto uccidendola dopo una vita di torture”. Quell’esile corpicino senza vita ha parlato, raccontando anni di soprusi e torture, fino al decesso. Sul cadavere, infatti, sono stati riscontrati decine di ferite e contusioni, frutto di maltrattamenti spietati che la madre avrebbe cercato di nascondere tramite l’utilizzo di trucchi e prodotti cosmetici.

“Il corpo della bimba sembrava quello di una vittima dell’Olocausto”. In questa frase così cruda, forte, toccante, è racchiuso tutto l’orrore che la piccola ha dovuto sopportare nella sua breve esistenza, prima che i due “genitori” (faccio fatica a definirli tali, credetemi!) la uccidessero. E mentre i due continuano, imperterriti, a negare ogni accusa a loro carico, i pm hanno chiesto la pena di morte. Intanto nessuno potrà ridarci indietro Angelina, dandole tutto l’amore che non ha mai avuto.