Per chi, da troppo tempo, non sa che fine abbia fatto sua figlia, è stata l’ennesima doccia fredda, dopo quella di Celeste Ruiz. Hanno sperato, Catello e Maria, assieme alle loro figlie che, stavolta, fosse quella buona, pur rimanendo saldamente con i piedi per terra per evitare di avere l’ennesima brutta notizia.
Il legale Luigi Ferrandino, dopo la diffusione della age progression di Angela, era riuscito a procurarsi una foto di questa ragazza che in Sudamerica fa la modella, mostrandola alla famiglia Celentano e tutti i componenti hanno notato, sin da subito, l’incredibile somiglianza di questa giovane con la loro Angela. Abbiamo letto, con gli occhi rigati di lacrime, cosa la madre di Angela ha esclamato quando, per la prima volta, ha visto la foto della 30 enne sudamericana.
Mamma Maria, senza alcuna esitazione, solo poche settimane fa, ha esclamato: e: “Questa è mia figlia“. Non ha mai avuto dubbi, mamma Maria, così come nessun dubbio ha avuto il marito, papà Catello. Dopo tanti anni di buchi nell’acqua e di piste rivelatisi dei vicoli ciechi, la famiglia Celentano era speranzosa che la pista sudamericana fosse quella giusta, che li avrebbe permesso di riabbracciare la loro adorata bambina, oggi giovane donna.
A far ben sperare c’erano altri indizi e circostante: oltre alla somiglianza, in particolare con una delle sorelle Celentano, la ragazza sudamericana aveva una voglia di caffè collocata proprio dove ce l’aveva Angela, e il padre di questa ragazza ha avuto rapporti con la Campania, tanto che si era detto: “La storia di questa ragazza, la storia di questa famiglia, il fatto che il papà adottivo abbia avuto rapporti con la Campania e sembrerebbe anche con la zona circostante Vico Equense, è un elemento per noi molto importante”.
Purtroppo la speranza è stata vanificata dai risultati della prova suprema, il test del Dna. Chi sperava che quella ragazza fosse proprio Angela, dovrà, con grande sofferenza, tornare a cercarla. In queste ore così forti, tutta la nostra vicinanza va a Maria, Catello e alle loro due figlie, così come a tutti coloro che hanno un proprio caro, da troppo tempo, nel “limbo degli scomparsi”.