Vittorio Sgarbi e il matrimonio a Venezia con Sabrina Colle (2 / 2)

Ogni si pronunciato potrebbe sottendere degli imprevisti di non poco conto e questo è accaduto anche al critico d’arte Vittorio Sgarbi,  alle prese con un ostacolo non da poco, davvero inaspettato.

Il momento di gioia, quello del suo matrimonio con Sabrina Colle,  si è immediatamente intrecciato con la severità della cronaca istituzionale. Il nodo centrale della questione riguarda proprio l’antica accusa di assenteismo che risale al periodo in cui Sgarbi era in servizio, un’ombra giudiziaria che si è protratta nel tempo. Secondo quanto emerso, fu proprio a Venezia, circa 30 anni fa, che il critico aveva disertato il lavoro,  presentando certificati per finte patologie con l’obiettivo di coprire le assenze.

Il critico d’arte aveva poi tentato di minimizzare l’accaduto con una dichiarazione rimasta celebre nel suo repertorio: parlò, in modo sarcastico, di una sindrome da “starnuti da matrimonio” che lo affliggeva.

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Questa condotta passata, legata a quelle assenze ingiustificate, ha ora ripercussioni concrete sul suo status attuale, mettendolo in una posizione estremamente delicata in termini legali e politici.

La posta in gioco, in definitiva, è la possibilità di perdere l’immunità parlamentare o funzionale collegata al suo ruolo pubblico, un dettaglio non trascurabile nella sua carriera .Il “sì” veneziano, in questo assurdo paradosso, ha finito per riaccendere i riflettori su un conto aperto con la giustizia, un’ombra che la felicità delle nozze non è riuscita a dissipare. Ovviamente seguiranno aggiornamenti in merito alla vicenda.