A Venezia, il tempo ha sempre avuto un suono diverso. Tra i canali, ogni scelta, ogni promessa, porta con sé l’eco di una storia antica.In questo scenario di eterna bellezza, il critico e personaggio pubblico Vittorio Sgarbi ha pronunciato un “sì” che, per molti, suonava come una vera e propria rivoluzione personale.
Per decenni, infatti, l’intellettuale aveva scherzato su quella che definiva una vera e propria “allergia alle nozze”, quasi un disturbo esistenziale al solo pensiero dell’impegno coniugale. Ma proprio nella città lagunare, che vide una delle sue azioni più controverse, quel velo di cinismo si è dissolto in una pubblica dichiarazione d’amore.
Il dramma, però, non era nel momento presente, così festoso, ma in un ricordo lontano. Quella stessa Venezia è il palcoscenico di un fantasma burocratico che ora torna a farsi sentire. Trent’anni fa, il futuro sposo fu protagonista di un assenteismo dal lavoro mascherato da finte malattie, episodi che lo stesso Sgarbi aveva liquidato con la battuta ironica degli “starnuti da matrimonio”.

Oggi, il costo di quelle assenze fittizie non è un semplice rimprovero, ma una conseguenza molto più pesante e concreta. Mentre risuonavano i festeggiamenti, sopra la nuova promessa aleggiava la minaccia, innescata da quel passato mai del tutto sopito. Si trattava del rischio di perdere uno dei suoi baluardi più importanti e necessari per la sua vita pubblica ed è proprio di questo che vi parleremo.
Vittorio Sgarbi ha parlato del matrimonio a Venezia con Sabrina Colle ed è venuto fuori che… ve lo riveliamo nella pagina successiva del nostro articolo, dal momento che il caso ha letteralmente infiammato il mondo del gossip e della cronaca nazionale.