Vasco Rossi, inedito più che mai, si è lasciato andare ad un’intervista a 360 gradi, ripercorrendo tutta la sua carriera, a iniziare dal suo colpo di fuolmine per la chitarra. Proprio su di essa, ha dichiarato: “La prendo in mano, tocco le corde e viene fuori un suono. È stato il mio colpo di fulmine. La chitarra è stata la mia salvezza. Prima avevo cominciato a prendere lezioni di pianoforte, ma il pianoforte mi ha stancato subito. Io volevo sentire suonare subito lo strumento e la chitarra era perfetta”.
Senza ombra di dubbio, quella di Rossi è la rivincita dell’uomo comune, un uomo che a 20 anni non avrebbe mai potuto credere ciò che poi sarebbe diventato, essendo autocritico, una persona che “o le cose vanno come dico io o ci resto malissimo”. Che Vasco non abbia peli sulla lingua è evidente.
E che proprio questa franchezza lo abbia reso un mito, lo è altrettanto. C’è un pezzo della sua intervista, però, che ha riscosso tanto successo ed è quello più intimo, piccante, a luci rosse, legato alla scoperta del sesso.
Il suo racconto si è fatto più esplicito, dicendo: “Il sesso l’ho scoperto verso gli undici, dodici anni ma non con le donne: l’ho scoperto con la masturbazione. Non con le ragazze, ma con i miei amici. Noi ragazzi facevamo dei gruppetti che andavano a farsi le seghe. Era così che scoprivamo la nostra sessualità: ce lo guardavamo, ce lo misuravamo e poi c’era una macchina abbandonata e noi si andava dentro e ci facevamo le seghe in compagnia. Era come un’iniziazione, una cosa che condividevi con gli amici. Ce lo dicevamo: ‘L’hai scoperto anche te’, e via che andavamo”.
Un Vasco immenso, c’è poco da fare, un uomo che non si è mai nascosto, empatico, spigliato, che non conosce i limiti. Del resto, questi ultimi sono solo nella mente. Ci sarà un motivo per cui è così amato, no?!