Scandalo in paese, donna beccata nel retro della casa con il cane della coinquilina (1 / 2)

Scandalo in paese, donna beccata nel retro della casa con il cane della coinquilina

Storie agghiaccianti, talmente surreali da ritenerle frutto della folle mente di un regista del macabro. Sono storie che farebbero venire la pelle d’oca a chiunque e che si fa fatica a credere possano realmente essere accadute. Eppure, seppur crude, spietate, sono reali. Quella che sto per raccontarvi ha a che fare con la zooerastia, l’accoppiamento tra essere umano ed animale.

Si tratta di un atto bestiale, di cui si macchiano gli esseri umani, a danno di esseri indifesi come gli animali, che ovviamente non possono difendersi . La Corte di Cassazione, attraverso una recente sentenza, ha stabilito che la zooerastasia venga ricondotta nel reato di cui all’ ex art. 544-ter cp, rubricato: “Maltrattamento di animali”.

La norma punisce “chi, senza necessità o per crudeltà, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie, comportamenti, fatiche o lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche”. La zooerastia, per le caratteristiche etologiche dell’animale, è un comportamento insopportabile.

Per l’ordinamento italiano, il colpevole viene punito con la reclusione, che va dai 3 ai 18 mesi, o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. Vi è un’aggravante che comporta l’aumento della pena sino alla metà: se dal fatto deriva la morte dell’animale. 

Il caso che sto per raccontarvi, risalente al lontano 2014, mi ha fatta inorridire e farebbe inorridire chiunque ha a cuore la salute dei nostri amici a quattro zampe. Vediamo cosa è accaduto.