Piattino a 2 euro al ristorante, parla la chef stellata (2 / 2)

Tutto parte dallo scontrino postato sul web da un utente, destinatario di tale documento fiscale,  emesso alle 13.44 di domenica 23 luglio. La foto dello scontrino è accompagnata dalla didascalia: “Mai successo prima in vita mia. Ci hanno fatto pagare il “piattino di condivisione” utilizzato per dare alla bimba di 3 anni un po’ di trofie della mamma. Chiaramente oltre ai tre coperti giustamente conteggiati”.

Il piattino di condivisione è venuto a costare 2 euro… e sul caso si è espressa Cristina Bowerman, chef stellata Michelin al Glass Hostaria di Roma, in un editorial  apparso su La Stampa. Ida Germano, la titolare 76enne dell’Osteria del Cavolo di Finale Ligure, in provincia di Savona, in cui è stato emesso lo scontrino oggetto di bufera social, ha dichiarato  i aver portato 4 piatti alla coppia che l’ha recensita, tuonando: “Sappiano i clienti che per noi è un lavoro in più”, per poi aggiungere che sta valutando eventuali azioni legali da intraprendere verso chi ha rilasciato delle recensioni negative sul suo locale.

La chef stellata Cristina Bowerman ha espresso il suo punto di vista su quest’assurda storia, facendo prima delle premesse che meritano d’essere riportate alla lettera. Questo quanto da lei dichiarato a La Stampa e ripreso da diversi siti nazionali: “Ora, premetto, io sono per la completa autonomia dell’imprenditore e non mi piace l’idea di alcuna interferenza da parte di governo, associazioni, etc. In poche parole, se lo ritengo opportuno, devo poter vendere al prezzo che voglio, dunque anche più di due euro per tagliare un tramezzino. Se sono in gamba, regolerò il mio prezzo di vendita a seconda del mio target e, soprattutto, della domanda. Se invece sono fuori mercato, fallirò”. 

Secondo la Bowerman è la titolare che sbaglia in quanto la decisione di far pagare quei 2 euro in più va rapportata ad un’Italia che, dal punto di vista della ristorazione, è da poco uscita dalla crisi. La famosissima chef, difatti, ha dichiarato: “Non roviniamo tutto con due euro di piattino”, precisando: “Mi è capitato spesso di sedermi in qualche bar con i miei vari amici americani, che di tanto in tanto vengono a trovarmi, e in più di un’occasione il cameriere mi ha servito un costosissimo menu con prezzi per stranieri. Proprio a Roma, in più di un’occasione, ci siamo trovati invece con tassisti che chiedevano 50 euro a persona per la tratta dall’aeroporto a stranieri che non sanno che invece è la tariffa complessiva, incluse le valigie”

La chef stellata non è scandalizzata per i due euro ma due altri motivi: il fatto che il cliente debba essere messo in grado di fare una scelta informata ossia deve esserci scritto l’eventuale sovrapprezzo senza se e senza ma; il fatto che la proprietaria sostiene che se il cliente avesse reclamato al momento, gli avrebbe scalato i due euro. Su quest’ultimo punto, in particolare, la Bowerman ha detto : “Questo è uno di quei casi in cui il silenzio le avrebbe giovato”. A fine editoriale rilasciato a La Stampa, Cristina Bowerman ha chiosato: “Ci stiamo ora riprendendo, e anche bene, ma dovremmo fare uno sforzo come comunità a livello nazionale. La ristorazione italiana, da Nord a Sud, ha un valore immenso non solo per l’oggettiva bontà della sua cucina ma un potere attrattivo incredibilmente forte da essere uno dei volani più importanti del nostro turismo: il turismo enogastronomico esperenziale. Non sprechiamolo con episodi che corrono più velocemente sul web di magari tanti onesti, bravi ristoratori che il tramezzino non solo lo tagliano gratis ma addirittura te ne regalano uno se gli stai simpatico”.