LP, per chi se ne intende di musica, non ha bisogno di presentazioni e per chi non la conoscesse, c’è sempre l’opzione consultazione biografia, in modo da avere un’idea complessiva di chi si tratti. Lungi dall’ergerci a giudici, non facciamo altro che riportare le ultime clamorose dichiarazioni di Laura (questo il suo nome anagrafico) che non vuole essere chiamata come è stata registrata nell’atto di nascita. Il motivo? E’ stata lei stessa a dichiararlo.
L’artista statunitense di origini italiane, in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera ha detto: “Non sopporto né che mi si chiami con i pronomi femminili she/her né che si usi il mio nome anagrafico Laura. Non è più il mio nome e lo cambierei legalmente se non fosse una rottura di scatole”. , precisando che non si identifica né nel genere femminile né in quello maschile, essendo una persona binaria. Se in inglese, per Laura Pergolizzi c’è la possibilità di sceglierei pronomi neutri they/them, in Italia non è possibile farlo.
Nell’intervista rilasciata a Barbara Visintin, ha detto: “Vorrei conoscere i linguisti che hanno deciso che il pronome non binario fosse they, crea un sacco di confusione. Però l’ho adottato perché bisogna sostenere il cambiamento, fa bene a tante persone”, scegliendo di farsi chiamare con le iniziali del suo nome e cognome, ovvero Laura Pergolizzi.
Non sopporta che in Italia le gridino “Laura! Laura! Laura!”, ripetendo “io sono LP”, ma che devo farci, odio correggere le persone, però lo farò più spesso”. La cantante ha voluto lanciare un messaggio rivolto agli italiani, con la speranza che l’italiano diventi più inclusivo, implementando le parole. Parliamo di una donna molto vicina ai diritti della comunità Lgbtqia+ e questo è evidente nei suoi brani, dunque professionalmente parlando, oltre che nel suo privato.
LP si è lasciata andare a profonde riflessioni: “Mi chiedo se certe persone pensino che ostacolandoci la smetteremo di essere gay. Vi assicuro che non sarà qualche vecchio maschio a fermarmi dal fare sesso con le donne. E poi sono stati gli antichi romani a inventarsi tutta la faccenda, con le loro orge omosessuali, dovreste assumervi questa responsabilità”.