È molto famosa per la sua triste storia: “Ecco chi è il mio famoso papà..” (2 / 2)

Gli appassionati del tennis lo conosceranno bene, Boris Becker, tennista tedesco, soprannominato Bum Bum per l’esplosività del servizio e l’abilità nel serve-and-volley. Classe 1967, è il più giovane vincitore nella storia del Torneo di Wimbledon maschile, avendolo vinto per la prima volta a 17 anni. Capiamo bene che non si tratta di un tennista improvvisato. Il 30 giugno 1999 Boris giocò a Wimbledon e perse l’ultima partita della sua carriera.

Nella sua autobiografia, intitolata The Player, che non è mai uscita in Italia, il tennista ha raccontato che quel giorno a guardare la sua ultima partita non c’era sua moglie, incinta del loro secondo figlio. Il suo matrimonio vacillava già dal 97, da quando perse la finale di Wimbledon contro Peter Sampras. Alla fine del match, Becker bevve qualche birra di saluto con i giornalisti e, tornato in albergo, sotto effetto dell’alcol, iniziò a litigare pesantemente via telefono con la moglie Barbara.

Lui voleva andare a cena con i suoi compagni, trattandosi della sera dell’addio al tennis, mentre la moglie voleva che restasse in albergo. Dopo 2 ore di discussione, Barbara inizia ad accusare delle contrazioni e viene accompagnata in ospedale da un amico. Il tennista non va con lei ma esce, dopo averle raccomandato di avvisarlo se ci fossero state delle complicazioni.

E mentre era seduto al bar del Nobu, dopo aver bevuto pochi bicchieri di vino bianco e gustato un sorbetto con vodka, accadde una cosa inaspettata: una certa Angela, che lui aveva già notato al Nobu 2 settimane prima, quando era entrato per l’inizio del torneo,  ha iniziato a stuzzicarlo con gli sguardi. Lui ha ricambiato e sono finiti in uno sgabuzzino per le scope, consumando un rapporto intimo.  Un rapporto non così importante, che il tennista magari avrebbe rimosso, fino ad un fax che la sua  segreteria gli mise sotto gli occhi con su scritto:  “Caro signor Becker, ci siamo incontrati non molto tempo fa al Nobu di Londra. Il risultato del nostro meeting è ora al suo ottavo mese”.

Un messaggio forte, accompagnato da un numero di telefono. Lui chiamò quel numero e, in inglese, una voce femminile gli disse: “Fra un mese nascerà tuo figlio”. Così, senza dire nulla a nessuno, dopo settimane di chiamate, Becker si recò a Londra per incontrarla in un hotel. Il risultato di quell’incontro? Anna, nata il 22 marzo 2000, di cui si è assunto le responsabilità, accettando di sottoporsi al test di paternità. Sei mesi dopo il tennista ha racconta tutto alla moglie Barbara che rimase sorpresa ma senza fare sceneggiate isteriche. E voi, l’avreste perdonato?