Benedetta Rossi e il marito: "Vogliamo essere noi a dirvelo" (2 / 2)

Benedetta Rossi, attraverso una serie di storie Instagram che ha postato dopo la pubblicazione del comunicato stampa che ha annunciato la vendita del 51% della società sua e del marito Marco Gentili alla Mondadori Media, ha fatto chiarezza sull’accaduto, con le solite trasparenza e onestà che hanno sempre contraddistinto la food blogger.

La Rossi ha esordito dicendo: “Sicuramente molti di voi avranno letto la notizia dell’accordo con Mondadori. Preferisco spiegarvi di pesona cosa sta succedendo, ora vi accenno, poi ve ne parlerò con Marco che è più bravo di me“, per poi addentrarsi nelle motivazioni che l’hanno portata a  firmare  l’affare con la Mondadori.

Dalle sue parole si evince che si tratta di un accordo ponderato da tempo e che lei e suo marito rimarranno sempre gli stessi, insomma, quello che i telespettatori hanno visto per anni. Cosa cambia? Che ora saranno supportati da persone di fiducia, che conoscono da anni e con cui collaborano da più di otto, insomma persone che sentono familiari.

Benedetta Rossi e Marco Gentili   erano in apprensione per il fatto che l’accordo con la Mondadori avrebbe innescato fortissimo clamore mediatico.  Non sono abituati a stare sui giornali ma  Marco ha specificato che  l’accordo con il prestigioso gruppo editoriale è il frutto di un lavoro sinergico, nel quale loro avranno comunque  massima autonomia e indipendenza.

Verranno supportati nella gestione per evitare di commettere errori gravi legati a inesperienza come in passato. Ora hanno trovato il partner che li supporta, sentendosi più sicuri. I coniugi hanno precisato come:   “Da grandi opportunità derivano grandi responsabilità”, per poi chiosare: : “Le grandi opportunità ce le avete date voi che ci avete sempre supportato aiutato e seguito, le grandi responsabilità sono nostre anche verso le persone che collaborano con noi e ci aiutano tutti i giorni. Sarebbe stato un peccato rovinare tutto solo per non ammettere di non essere più all’altezza di alcuni aspetti che stavano iniziando a penalizzare l’aspetto creativo. Secondo noi è la scelta più giusta”.