Prurito e cuoio capelluto sono due termini che spesso vanno di pari passo ed infatti sono tantissime le persone che sul web associano i termini cercando “prurito cuoio capelluto“. Solitamente tendiamo a sottovalutare i piccoli disturbi come il prurito al cuoio capelluto, limitandoci a considerare solo l’aspetto estetico dei nostri capelli.
In realtà, sebbene il prurito non sia necessariamente un sintomo legato a un problema, è consigliabile prestare attenzione allo stato di salute della cute della nostra testa. Tra l’altro, estetica e salute, in questo caso, sono legate a doppio filo e se vogliamo che la nostra chioma sia lucida e splendente è necessario, innanzitutto, che il cuoio capelluto sia pulito e privo di eventuali infezioni.
Quando ci accorgiamo che qualcosa ha aggredito il nostro cuoio capelluto, generando prurito, non dobbiamo farci prendere dal panico perché con i giusti accorgimenti è facile riportare la situazione alla normalità.
La prima cosa da fare è consultare un medico perché sarà lui a determinare con esattezza se soffriamo di un disturbo o se si tratta di un semplice periodo di stress cui il cuoio capelluto è sottoposto.
Squame, chiazze rosse, pustole e zone di alopecia sono, solitamente, sintomi di un problema, mentre un semplice prurito al cuoio capelluto, nella maggior parte dei casi, non è niente di grave.
Prurito cuoio capelluto: ecco le cause più diffuse
Le cause del prurito al cuoio capelluto possono essere diverse e talvolta intervengono contemporaneamente.
Spesso, il prurito al cuoio capelluto si accompagna a un indolenzimento della zona interessata, che non va sottovalutato, perché anche se in rare occasioni potrebbe anticipare una precoce caduta dei capelli.
Ovviamente, non bisogna allarmarsi subito, se il medico non ha evidenziato particolari patologie, grazie a prodotti specifici come shampoo e lozioni ad hoc, in breve tempo potremo archiviare l’irritazione e tornare ad esibire con orgoglio i nostri capelli sani e luminosi.
Il prurito al cuoio capelluto diventerà solo un vecchio ricordo e con lui scompariranno anche eventuali imbarazzi causati dal fastidioso gesto di grattarsi o dai residui di forfora sui vestiti. Per questo, è opportuno rivolgersi ad un esperto che ci aiuti a capire come affrontare il problema.
Le cause più diffuse del prurito alla testa sono:
- La cattiva alimentazione, soprattutto se si eccede con il consumo di grassi oppure si mangiano pochi alimenti ricchi di zinco, vitamine del gruppo B e fibre. Anche l’eccesso di bevande alcoliche può peggiorare il disturbo;
- le infezioni batteriche: accade molto spesso che i batteri infettino i follicoli piliferi del cuoio capelluto provocando un’infezione degli strati superficiali della pelle;
- lo stress: i ritmi frenetici della nostra vita sono spesso causa problemi per il nostro organismo e i capelli non fanno eccezione. Inoltre, una delle conseguenze del prurito al cuoio capelluto, cioè quella di grattarsi, determina un ulteriore indebolimento del fusto dei capelli;
- la forfora: la causa più comune del prurito al cuoio capelluto è proprio la forfora, definita in modo scientifico “dermatite seborroica”. Un’eccessiva produzione di sebo da parte della ghiandole sebacee presenti al livello del cuoio capelluto comporta la formazione di scaglie di cute secca che provocano una forte sensazione di prurito e, cadendo, formano la classica imbarazzante polverina bianca che si deposita sugli indumenti. È dimostrato che fattori quali acne, stress, prodotti per capelli troppo aggressivi e obesità aumentano il rischio di sviluppare la forfora;
- le allergie: le tinture chimiche per capelli, le sostanze basiche o acide usate per i trattamenti di bellezza e tante altre sostanze nocive contenute nei cosmetici e nei saponi di uso quotidiano, sono spesso causa di forti allergie, che si manifestano anche con un prurito al cuoio capelluto molto persistente.
Le cause più rare del prurito al cuoio capelluto
- Le scottature solari: un’esposizione eccessiva può cause irritazione ed infiammazione del cuoio capelluto con conseguente forte prurito;
- la psoriasi: una patologia infiammatoria legata al sistema immunitario;
- Le infezioni da fungo: anche i funghi possono colonizzare il nostro cuoio capelluto e infettarlo causando, ad esempio, la tigna e un conseguente prurito al cuoio capelluto. Un fungo in particolare, la Malasseziafurfur (o Pityrospum), che si nutre del sebo sul cuoio capelluto, può contribuire anche alla formazione della forfora;
- i pidocchi: si tratta di piccoli insetti che si nutrono del nostro sangue e depongono le uova sul cuoio capelluto;
Prurito cuoio capelluto: rimedi e consigli
Ogni volta che si avverte prurito in testa, ossia prurito al cuoio capelluto, è opportuno lavare i capelli.
Contrariamente a quanto si crede, lavare spesso i capelli non è dannoso, non solo in presenza di prurito al cuoio capelluto, ma in generale come buona abitudine d’igiene.
Lavare i capelli con shampoo idonei è anche un ottimo rimedio contro il prurito al cuoio capelluto, in quanto, la secrezione sebacea non è influenzata dalla frequenza di lavaggio ma dalle sostanze chimiche.
Lavare i capelli, dunque, fa bene, ma a patto di utilizzare solo shampoo di buona qualità e studiati per essere delicati.
I cosmetici aggressivi, come quelli che si trovano comunemente al supermercato, possono danneggiare il fusto del capello e quindi favorire la disidratazione o la produzione eccessiva di sebo, la fragilità e le doppie punte. Meglio optare dunque, per metodi naturali o farsi consigliare il prodotto giusto dal farmacista.
Prurito cuoio capelluto: cosa fare
Le modalità d’intervento per combattere il prurito al cuoio capelluto sono svariate e dipendono chiaramente sempre dalla causa alla base del problema.
E’ opportuno prendersi cura dei propri capelli, spazzolandoli più volte nel corso della giornata, delicatamente, per distribuire il sebo in modo uniforme.
Ad ogni lavaggio i capelli devono essere asciugati accuratamente, se il cuoio capelluto rimane umido accumula più sporcizia e si secca più facilmente. E’ sempre un’ottima idea anche usare un balsamo di buona qualità, che doni morbidezza alla chioma.
Inoltre, bisogna evitare categoricamente di grattarsi con insistenza e tenere le unghie ben pulite, affinché in caso di graffi non subentrino delle infezioni.
Se, ad esempio, la causa del prurito al cuoio capelluto fosse la forfora, la soluzione potrebbe essere l’utilizzo di uno shampoo o una lozione anti-forfora facilmente reperibili in farmacia, prestando un po’ di attenzione all’alimentazione.
Il primo modo per combattere naturalmente la forfora, infatti, consiste nel seguire una corretta dieta alimentare che dia il giusto apporto di vitamina b, zinco, omega-3 e antiossidanti, escludendo dall’alimentazione cibi dannosi come salumi ed insaccati, alcol e formaggi grassi.
Una lozione naturale, fai da te ed efficace contro la forfora è l’infuso di ortica che si prepara facilmente in casa, mettendo in infusione un cucchiaino di fiori di ortica essiccati, in acqua bollente per circa 15 minuti.
Dopo averli filtrati basterà lasciar raffreddare l’infuso e applicarlo sulla cute per un immediato sollievo. Anche i raggi UV sono utili a ridurre la comparsa della forfora ma l’esposizione al sole deve essere moderata o potrebbe sortire l’effetto contrario.
Rimedi naturali contro il prurito al cuoio capelluto
Ci sono anche molti rimedi naturali che possono garantire ottimi risultati contro il prurito al cuoio capelluto. La peonia, ad esempio, usata allo stesso scopo già più di 1000 anni fa in Cina, è un fiore molto efficace per lenire il prurito al cuoio capelluto, perché ricco di principi attivi che donano immediato sollievo. Si trova in erboristeria o in farmacia sotto forma di shampoo o impacco.
Anche l’aloe ha un’azione fortemente antinfiammatoria e rinfrescante e contribuisce notevolmente a calmare il prurito al cuoio capelluto. Persino l’aceto può aiutare a diminuire il prurito al cuoio capelluto sin dalla prima applicazione, basta immergere il pettine in una soluzione di acqua e aceto di mele prima di pettinarsi.
Prurito cuoio capelluto: altri rimedi
Se, ad esempio, la causa del prurito al cuoio capelluto fossero i pidocchi, scegliete uno shampoo specifico per questa problematica, facilmente reperibile in farmacia.
Il modo migliore per rendervi conto della presenza o meno dei pidocchi è quello di analizzare attentamente le radici dei capelli dietro le orecchie: noterete delle piccole palline, bianche se sono le uova o nere se si tratta del pidocchio stesso.
Se la causa è un’irritazione dovuta a prodotti troppo aggressivi o ad eccessiva esposizione al sole allora prediligete uno shampoo delicato, non irritante e privo di sostanze chimiche come siliconi, parabeni e come alcuni tensioattivi o agenti schiumogeni.
In caso di prurito al cuoio capelluto persistente è sempre consigliabile rivolgersi al medico che saprà riconoscerne in modo chiaro le cause e la soluzione.