Nella mattinata di giovedì 5 giugno, i residenti della zona flegrea e dei quartieri occidentali di Napoli hanno avvertito distintamente una serie di scosse di terremoto. L’Osservatorio Vesuviano dell’INGV ha registrato quattro eventi sismici tra le 6:39 e le 6:50, con magnitudo comprese tra 2.1 e 3.2.
La prima scossa, di magnitudo 2.1, è stata rilevata alle 6:39 a una profondità di 2,6 km. A soli cinque minuti di distanza, alle 6:44, un secondo evento di magnitudo 2.3 ha interessato la stessa area, con ipocentro a 2,9 km di profondità. La terza e più intensa scossa, di magnitudo 3.2, è arrivata alle 6:48, seguita da un’ulteriore scossa di 2.1 alle 6:50.
L’epicentro è stato localizzato tra Agnano e la Solfatara, ma il tremore è stato avvertito chiaramente anche a Pozzuoli, Bacoli e nei quartieri napoletani di Fuorigrotta, Bagnoli e Pianura. Il Comune di Pozzuoli, guidato dal sindaco Luigi Manzoni, è immediatamente entrato in contatto con l’Osservatorio Vesuviano, che ha classificato l’evento come uno “sciame sismico” tipico dell’area flegrea.
La Protezione Civile locale ha attivato i numeri verdi per raccogliere eventuali segnalazioni di danni o disagi, invitando la popolazione a mantenere la calma e a seguire gli aggiornamenti ufficiali. L’INGV ha confermato che l’attività sismica rientra nel quadro del sollevamento del suolo che interessa da anni i Campi Flegrei, un’area vulcanica tra le più monitorate al mondo.
I dati in tempo reale e i bollettini periodici sono disponibili sul sito dell’Osservatorio Vesuviano, dove è possibile verificare l’evoluzione della situazione. Al momento non si segnalano danni a persone o edifici, ma le autorità restano vigili. La zona, storicamente soggetta a fenomeni bradisismici, rimane sotto stretta osservazione.