Le sorti della 38enne Marianna Bello, dispersa da mercoledì primo ottobre, dopo essere stata travolta e inghiottita dall’alluvione che si è abbattuta su Favara, sin da quando è stata annunciata la sua scomparsa, hanno tenuto l’Italia intera col fiato sospeso ed il nostro Paese ha seguito, passo per passo, tutti gli sviluppi.
Il nubifragio che, in poco tempo, ha trasformato il vallone Cicchillo in un torrente di fango e detriti, ha sorpreso la donna, trascinata via dalla furia dell’acqua che imperversava nella città. Uno scenario apocalittico, quello che è conseguito, mentre la macchina delle ricerche, tempestivamente scattata, ha sperato in un celere ritrovamento della Bello, madre di tre figli, mentre la sua famiglia è stata raggiunta da un’ondata impressionante di messaggi di vicinanza.
Tantissimi coloro che hanno collaborato setacciare, via terra, via acqua e tramite l’impiego di droni, il territorio, a caccia di ogni indizio che riconducesse alla donna, trascinata via dalla furia dell’acqua.

Gli uomini della Protezione civile regionale, così come i Vigili del fuoco, hanno svuotato i bacini, formatisi a monte e a valle delle briglie del vallone, in modo da poter verificare se ci fosse il corpo di Marianna negli accumuli d’acqua. L’ intero tracciato del vallone, anche con l’ausilio di idrovore, torri faro e mezzi meccanici, è stato passato al setaccio.
Poco fa il triste annuncio su Marianna Bello è arrivato. Vediamo insieme di cosa si tratta, nella pagina successiva del nostro articolo, dato che ha sconvolto la comunità di Favara, da nove lunghi giorni in apprensione per questa povera donna, madre di tre figli.