Una diagnosi sbagliata può cambiare per sempre il destino di una persona. Quando a essere in gioco è una patologia grave, le conseguenze possono essere devastanti, non solo sul piano fisico, ma anche su quello emotivo e psicologico.
È ciò che è accaduto a uno sfortunato malcapitato, protagonista di una vicenda che, a distanza di anni, continua a far riflettere sull’importanza della precisione diagnostica e della responsabilità medica. Quella che doveva essere una semplice verifica clinica si è trasformata nell’inizio di un incubo durato anni.
Una patologia tremenda, la Sla, di conseguenza cure complesse, una sfida quotidiana per sopravvivere e, solo molto tempo dopo, la scoperta sconvolgente: qualcosa non tornava. Da lì, l’avvio di un nuovo percorso, fatto di perizie, sentenze e verità a lungo taciute.
Quella che stiamo per raccontarvi non è solo una storia di malasanità, ma il ritratto amaro di un’esistenza stravolta da una diagnosi che non avrebbe mai dovuto essere pronunciata. Dietro ai numeri e alle sentenze, c’è una persona, una famiglia, un dispiacere che difficilmente potrà essere risarcito del tutto.
Si era curato per ben 6 anni contro la Sla, una delle patologie peggiori in assoluto. Diagnosi sbagliata e, di conseguenza, sottoposto ad una terapia non idonea. Poi, però, l’incredibile scoperta: non era Sla ma artrosi. A quel punto non regge e decide di… Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.