Il caso di Chiara Poggi torna prepotentemente alla ribalta con una nuova perizia che potrebbe riscrivere le sorti delle indagini. Una traccia rimasta a lungo in ombra, un’impronta del palmo di una mano denominata “papillare 33”, è stata recentemente riesaminata dagli inquirenti.
L’impronta, rinvenuta sul muro delle scale che conducono alla taverna della villetta dei Poggi, proprio dove fu ritrovato il corpo della giovane, è stata ora attribuita ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, Marco Poggi, e già coinvolto marginalmente nelle indagini anni fa. Un altro punto che ha riacceso i riflettori sul caso e sulla posizione di Sempio è il risultato delle nuove analisi forensi anche sul corpo di Chiara Poggi.
Sono state rinvenute tracce di DNA riconducibili a Sempio sotto le unghie della vittima. Un’ipotesi che rimette in discussione la ricostruzione ufficiale dei fatti, che aveva portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi, all’epoca fidanzato di Chiara. Il sospetto è che Sempio si trovasse all’interno della villetta il giorno del delitto, anche se le circostanze precise restano ancora da chiarire.
A complicare ulteriormente lo scenario sono emerse nuove testimonianze, tra cui quella di un supertestimone che afferma di aver visto Stefania Cappa, cugina della Poggi, visibilmente agitata e con una borsa pesante in mano poco dopo l’orario stimato del delitto. Il racconto, se ritenuto credibile, potrebbe aprire a nuove piste investigative e gettare ombre anche su altri soggetti rimasti finora ai margini dell’inchiesta.
Un ulteriore indizio ai danni della Cappa è emerso dalla testimonianza della madre di Sempio. Secondo la donna, Chiara Poggi avrebbe litigato con la cugina appena il giorno prima del delitto. Cosa c’è di vero? Scopriamo che cosa ha detto la mamma di Sempio nella pagina successiva.