La piccola Giulia, sbranata dal pitbull di famiglia ad Acerra, è diventata un angelo troppo in fretta, raggelando la sua comunità e tutti noi che abbiamo appreso quanto le è accaduto. Una storia forte, quella di Giulia, che non si può leggere se non con delle enormi pause, tra le lacrime.
Per lei, colpita dal pitbull di famiglia, non c’è stato nulla da fare. I morsi non le hanno lasciato scampo . Il padre Vincenzo Loffredo, oggi indagato a piede libero, ha fornito la sua versione dei fatti, dicendo di non aver visto l’esatto momento in cui Giulia è stata raggiunta dal cane ma di aver intuito cosa fosse accaduto dai segni dei morsi sul corpicino.
Dormiva e, quando si è risvegliato, la bimba era riversa in una pozza ematica. Ha provato a sottrarla al suo triste destino ma non c’è stato nulla da fare, è spirata ancora prima di raggiungere l’ospedale. L’appartamento è stato sottoposto a sequestro, in modo da consentire a chi indaga di eseguire gli opportuni rilievi.
Mentre le indagini continuano, mediante l’acquisizione di video delle telecamere di sorveglianza della zona, gli investigatori, a 360 gradi, continuano a passare a setaccio ogni singolo elemento utile, proprio per far luce sull’accaduto e per l’attribuzione di tutte le responsabilità del caso, sebbene nessuno possa ridare la vita a questa povera piccola, strappata all’affetto di chi le voleva bene in un modo tremendo quanto improvviso, che ha sconvolto milioni di italiani nelle ultime ore . In particolare, in queste ore, non si fa che parlare delle mura domestiche sequestrate.
Prima del sopralluogo, l’appartamento in cui la bimba è stata sbranata, è stato pulito. Vediamo insieme cosa è emerso, proprio in queste ultime ore, nella pagina successiva del nostro articolo, dal momento che il caso sta scuotendo l’Italia intera.