Abbiamo seguito con estrema attenzione il caso della giornalista Cecilia Sala, arrestata a Teheran il 19 dicembre scorso “per aver violato le leggi della Repubblica islamica dell’Iran”. Siamo rimasti col fiato sospeso per quasi un mese, dal momento che la donna è stata liberata dopo 20 giorni di reclusione nel penitenziario iraniano di Evin.
E’ in questo luogo, in cui si trovano i prigionieri dissidenti, che le sue sorti sono state appese ad un filo, sin da quando la Farnesina ha annunciato la sua cattura. Nel frattempo, sono scattate, a ritmo serrato, le trattative. Il mondo dell’informazione, politico, giornalistico, internazionale, ha seguito con estrema attenzione la storia della Sala.
Per fortuna, la reporter, giornalista per Chora Media e il Foglio, è stata liberata l’8 gennaio, giungendo a Roma, nell’aeroporto di Ciampino, ma in queste ore, spuntano nuove indiscrezioni, poiché il suo è un caso che ha scosso il globo.
Si parla, in particolare, di una figura molto importante, che si è occupata della sua liberazione, attorno alla quale vi è molto interesse, poiché è sceso in campo, in prima persona, per assicurare che la giornalista fosse ricondotta sana e salva a casa, dopo tre settimane di reclusione.
Vediamo insieme chi è l’uomo volato in Iran per liberare Cecilia Sala, nella pagina successiva del nostro articolo, in modo da capire qual è stato il suo ruolo così determinante per far si che la reporter potesse rientrare in Italia e riabbracciare la sua famiglia, dopo così tanto tempo di apprensione.