E’ arrivato il triste giorno. Il 5 gennaio sarà ricordato, nei libri di storia, come quello dei funerali del papa Emerito Benedetto XVI. Le parole non riescono ad esprimere, a fondo, quanta tristezza sia scalfita negli occhi dei fedeli.
Purtroppo per tutti, anche per i grandi, giunge l’ora di lasciare la dimensione terrena ed è nel funerale che si percepisce, per davvero, l’essenza del distacco, della caducità, della durata effimera della vita.
In una piazza San Pietro super vigilata, anche andando oltre le aspettative, i fedeli che hanno voluto partecipare ai funerali sono tantissimi, molti di più del previsto.
Insomma, un autentico bagno di folla, come, d’altronde, intenso è stato il flusso di di fedeli che hanno reso omaggio alle spoglie del pontefice durante la veglia funebre organizzata in questi giorni, con il picco raggiunto lunedì.
Tra controlli intensificati, un piano apposito con oltre 1000 agenti sul posto, la zona rossa attiva già da ieri sera fino alle 14:00 di oggi, forze dell’ordine, agenti della Polizia Locale di Roma Capitale e la Gendarmeria Vaticana, volontari della Protezione Civile, presidi sanitari, ambulanze e postazioni del 118 attive in caso di necessità, durante i funerali è accaduto un qualcosa che non è passato inosservato.