Ci sono storie davvero toccanti, che è impossibile leggere senza avere gli occhi rigati di lacrime, in quanto arrivano dentro ai cuori più sensibili e invitano a riflettere.
Sono storie di anziani che, purtroppo, non hanno avuto la fortuna di avere figli che possano prendersi cura di loro negli ultimi anni di vita, ma ad accudirli ci ha pensato qualcun altro.
Quando si va avanti con gli anni, il senso di solitudine, abbandono, amarezza, prendono il sopravvento e si vive di ricordi; ricordi di una gioventù che non tornerà, oltre che con la consapevolezza, se la mente lo permette, che l’esistenza terrena sta volgendo al termine.
Per chi ha la fortuna di arrivarci, alla vecchiaia, con la lucidità che consente di “tirare le somme”, è il momento di iniziare a stilare una lista di persone che meritano, a cui lasciare la famosa eredità.
Da quando è mondo è mondo, la questione testamentaria crea un soqquadro tra i presunti eredi che si presentano all’appello per esigere la giusta corresponsione. C’è un’arzilla nonnetta che, prima di passare a miglior vita, ha pensato a sedare gli animi in tumulto dei contendenti. Vediamo cosa ha deciso.