C’è chi ha paura di entrare in uno studio medico perché teme di ricevere una terribile diagnosi e chi, invece, ritiene che, in presenza di sintomi prolungati nel tempo e invalidanti, sia doveroso effettuare una visita dallo specialista.
Ognuno ha il suo pensiero su questo, influenzato da esperienze negative, da uno stato di terrore verso i camici bianchi, dal rischio svenimento alla presenza di aghi e altri strumenti del mestiere.
Se il detto “prevenire è meglio che curare” è antico quanto il mondo, a volte non sono i pazienti a ricorrere in ritardo dal medico ma i medici a sbagliare la diagnosi.
Accade anche questo e l’errore può costare davvero caro. Il fenomeno, sebbene si tratti di eccezioni, avendo in Italia e nel mondo, tantissimi specialisti in gamba, invita comunque a riflettere.
Spesso, la leggerezza con cui viene emessa la diagnosi, può provocare problemi irreversibili e mettere in serio pericolo la vita del paziente, proprio come nel caso che sto per raccontarvi.