La nostra società dovrebbe essere più improntata, a mio avviso, al confronto generazionale e non allo scontro, per forza di cose, con ciò che riteniamo assurdo, distante anni luce da noi.
Parte da questa mia constatazione, la voglia di raccontarvi una storia davvero commovente che dovrebbe invitarci alla riflessione perché la riflessione e il dialogo sono alla base di qualcosa di costruttivo.
A volte, inconsapevolmente o semplicemente senza pensarci su due volte, puntiamo il dito contro i giovani d’oggi, sconfinando in conclusioni azzardate. Eppure la loro adolescenza non è poi così tanto diversa da quella che abbiamo vissuto noi.
Pensiamo ad una madre 30enne che arriva in spiaggia con i suoi due bambini, sistemandosi accanto ad un gruppo di ragazzini adolescenti, intorno ai 16 anni che parlano del più e del meno, desiderosi di godersi a pieno una bellissima giornata estiva.
Ma quella giornata, per la giovane mamma si trasformerà ben presto in una riflessione molto profonda; quella a cui un po’ tutti dovremmo lasciarci andare prima di sparare a zero sui ragazzini d’oggi.