Il distacco della placenta è una patologia che colpisce 1% delle gravidanze; la percentuale diminuisce notevolmente se si parla di forme gravi, molto più rare, che possono causare la morte del feto. Il distacco placenta nelle prime settimane viene chiamato distacco del trofoblasto dato che la placenta ancora non si è formata: il trofoblasto è un tessuto cellulare che origina la placenta stessa.
Il distacco della placenta si presenta con perdite di sangue, contrazioni, dolori e riduzione dei movimenti fetali, sebbene quest’ultimo fattore dipenda molto dall’avanzare della gestazione e se si tratta o meno del primo figlio.
Sono tutti sintomi che, in ogni caso, è opportuno non sottovalutare e far subito presente al proprio ginecologo perché il distacco della placenta può avere conseguenze gravi non solo per il feto ma anche per la gestante.
Distacco placenta: cos’è e cosa fare
Il distacco della placenta è una complicanza seria della gravidanza che interessa l’organo che si occupa degli scambi metabolici, cioè designato per il trasferimento del sangue e dei nutrimenti dalla mamma al feto.
Il problema insorge quando la placenta si stacca completamente, o solo in parte, dopo le 20 settimane di gravidanza perché, ovviamente, interrompe il rifornimento di ossigeno e sostanze nutritive per il bambino.
Diversamente, se il problema si presenta prematuramente (distacco placenta 12 settimane), si parla di distacco trofoblasto, il precursore della placenta, e spesso, benché vi sia del sanguinamento, non ci sono conseguenze per il giusto proseguimento della gestazione.
Se si tratta di un lieve distacco della placenta è molto probabile che non vi siano conseguenze, né per il bambino né per la mamma. Al contrario, Se il distacco è importante può comportare difficoltà di crescita del feto e, in casi gravi, alla morte, questo in particolare se il distacco è improvviso e molto grande.
I sintomi del distacco della placenta sono sostanzialmente 3: il sanguinamento, dolore all’addome e l’indurimento dell’endometrio. I dolori sono causati dall’insorgenza delle contrazioni che possono essere forti e persistenti causando anche significativi fastidi alla schiena.
Distacco della placenta senza perdite?
Può capitare che vi sia un distacco anche senza la presenza di perdite di sangue, questo avviene se la parte interessata è quella centrale della placenta, infatti, in questo particolare caso, il sangue si infiltra nell’utero senza uscire. Pertanto è opportuno sottolineare che la gravità del distacco non è proporzionale alle perdite.
Distacco placenta: come intervenire
Il distacco di placenta si riscontra con una semplice ecografia anche se, in caso di piccoli distacchi, potrebbe essere difficile rilevarlo e sta al medico identificarlo eseguendo l’anamnesi dei sintomi. Molto sovente si scopre il distacco placenta a 8 settimane quando si effettua l’ecografia di controllo.
Se la situazione non è grave la cosa migliore da fare è attendere per vedere l’evolversi della situazione e rimanendo a riposo. Può accadere che il medico ritenga opportuno un breve ricovero per monitorare costantemente il feto. Se il problema si presentasse prematuramente, come per esempio il distacco della placenta alla 7° settimana, il medico potrebbe intervenire con somministrando del progesterone e mettendo a riposo la paziente.
Dato che l’unico modo per intervenire su una placenta con un forte distacco è indurre il parto, si può arrivare ad un parto prematuro; in questi casi si somministrano farmaci corticosteroidi che aiutano la maturazione dei polmoni fetali. Il distacco massiccio causa forti perdite, quindi, potrebbe rendersi necessario una trasfusione di sangue evitare l’insorgenza di patologie più gravi per la madre.
In situazioni particolarmente complesse, se il sanguinamento dovesse essere inarrestabile anche dopo il parto, i medici potrebbero essere costretti a sottoporre la donna ad una isterectomia, ovvero all’asportazione dell’utero.
Le cause del distacco della placenta
Il distacco placenta può essere causato da diversi fattori quali: ipertensione della mamma, consumo di droga, fumo, gravidanza gemellare, distacchi avuti in precedenti gravidanze, infezioni uterine, forti traumi, e età della madre avanzata. Prevenire il distacco della placenta è difficile ma è possibile limitare il fumo ed evitare atteggiamenti a rischio.
Sebbene potrebbe trattarsi di un evento transitorio che non implica una situazione grave, è opportuno che, anche se si vedono semplici perdite marroni improvvise e si hanno anche piccole contrazioni, ma che non diminuiscono nel tempo, ci si rivolga al pronto soccorso per monitorare la situazione e lo stato del feto, si tratta di un’accortezza che potrebbe essere essenziale per la salute del bambino e della mamma.
Lo stesso vale se la gestante fosse coinvolta in un incidente o in una caduta perché forti colpi potrebbero essere la causa scatenante del distacco placentare.